Nel 1945 abbiamo detto al
mondo intero 'mai più'. Nel 1992 abbiamo dimenticato la nostra promessa.
Il 1992 è stato l'anno in cui scoppiò la guerra a Sarajevo, in Bosnia.
L'anno in cui il genocidio ha rivisitato il nostro pianeta. L'anno in
cui Ervin Rustemagic e la sua famiglia si sono trovati intrappolati in
una città sotto assedio... Ervin, agente artistico e uomo d'affari
internazionale, era cresciuto a Sarajevo e per più di dieci anni aveva
condotto il proprio lavoro da lì. Quando le granate e i colpi di cannone
facevano a pezzi la città, il solo mezzo di comunicazione di Ervin con
il mondo esterno era il suo fax, attraverso cui cominciò a spedire
messaggi uno dopo l'altro. Messaggi faxati e rifaxati fra i molti
clienti e amici di Ervin. Per Joe Kubert cliente e amico, questi fax
erano una storia che si svelava, una storia di orrore, sdegno, crudeltà e
barbarie. Facendo quello che ha fatto per anni, Joe ha messo la storia
su carta. Il risultato è forse il culmine artistico di uno dei più
grandi maestri del fumetto viventi. Malgrado tutto, una storia di
speranza e di promessa. E una storia di guerra, una vera guerra,
raccontata dal punto di vista di una vittima innocente. E' la storia di
un sopravvissuto.
«Un angelo non c’è sempre. Se no, non è un angelo. La sua prerogativa è che qualche volta arriva e qualche volta ti abbandona. Ecco l’essenza, la traccia dell’angelo». «Un angelo non c’è sempre. Se no, non è un angelo. La sua prerogativa è che qualche volta arriva e qualche volta ti abbandona. Ecco l’essenza, la traccia dell’angelo». Un Natale degli anni Cinquanta. Tutta la famiglia è riunita intorno all’albero, che porta sulla cima un puntale con l’effige di un angelo che il piccolo Morfeo fissa incantato; ora il bambino si allontana, si rannicchia presso una finestra, quando una persiana si stacca piombandogli sul capo. Il
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