Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2013

#nel silenzio

Voglio respirare lentamente il tuo profumo e non so se risvegliarti Ho dormito poco per sognarti all'improvviso e non ho sognato niente Esco per lasciarti libera di sopravvivere per dimenticarti e ritrovarti inconsapevole. Non vedi che mi arrendo Non capisci che lasciandoti andare Potrai desiderare Riconquistarti e perderti Perchè non vedi che ti attendo Ti proteggerò restando lontano Nel silenzio Nel silenzio i tuoi vestiti ballano Poi sorpresi dalla luce cadono Con una grazia irreale irreale Ma io devo ritornare a camminare verso ciò che non so Anche se ieri ti ho sentito respirare in ogni cosa che ho desiderato Esco dal tuo corpo con un gesto impercettibile per dimenticare che l'attesa sia incantevole Non vedi che mi arrendo Non capisci che lasciandoti andare Potrai desiderare Riconquistarti e perderti Perchè non vedi che ti attendo Ti proteggerò restando lontano Nel silenzio Nel silenzio  

sosteniamo Marina Cugnaschi condannata per gli scontri @ g8 di Genova

Dichiarazione in aula della compagna Marina prima che la corte genovese la condannasse ad 11 anni per i fatti del luglio 2001 durante le contestazioni del G8 Premetto che in quanto anarchica non riconosco come mio interlocutore l'apparato giudiziario, organo dello stato la cui unica funzione consiste nell'essenziale protezione delle classi sociali privilegiate e nella difesa della proprietà privata. Quindi, con la seguente dichiarazione, principalmente indirizzata all'esterno di questo edificio, colgo l'occasione per rivolgermi a tutti coloro che possiedono i requisiti per poter comprendere le mie parole. Desidero rivolgermi alle classi subalterne, a coloro che subiscono la condizione alienante di sfruttati e oppressi dall'avanzato e moderno sistema capitalista, sempre più spietato ed escludente. Premetto altresì che nulla ho da chiarire circa la mia condotta, le mie convinzioni e le mie scelte politiche, tanto meno intendo chiedere clemenza ai si

David Foster Wallace, "La scopa del sistema", Einaudi

Prefazione di Stefano Bartezzaghi Traduzione di Sergio Claudio Perroni «Fuori, nel croccante prato marzolino, alonata dai fasci di luce che spiovono dai lampioni, tra capannelli di ragazzi in blazer blu che risalgono il vialetto rifinendosi l'alito a colpi di mentine, assapora una breve epistassi». David Foster Wallace, La scopa del sistema *** Un romanzo fluviale, comico e insieme profondo: un atto di fede nella forza delle storie, e nella loro capacità di prendere per il collo e raccontare il mondo. Le avventure di Lenore, che si mette alla ricerca della bisnonna, antica studiosa di Wittgenstein, fuggita dalla sua casa di riposo insieme a venticinque tra coetanei e infermieri; del fratello LaVache, piccolo genio con una passione smodata per la marijuana; del pappagallo di famiglia, Vlad l'Impalatore, che recita sermoni cristiani su una Tv via cavo; di Norman Bombardini, re dell'ing

"O Lustre", Clarice Lispector, Relógio D` Água

Em O Lustre, de 1946, Virgínia mantém um relacionamento incestuoso com o irmão, Daniel, com quem faz reuniões secretas em que experimentam verdades, na condição de iniciados especiais. Os protagonistas Virgínia e Daniel fazem experiência com o mal, ora como agentes (beneficiários), ora como vítimas. Nas brincadeiras de infância entre os dois irmãos, o menino exercita sua maldade com jogos perversos que denunciam o abuso do poder de que se sabe possuidor. Virgínia é o instrumento de obtenção daquele prazer que no romance anterior parecia poder levar ao êxtase a jovem Joana: a fascinação pelo mal, o prazer advindo da percepção - e, neste caso, do uso - da inerente maldade humana. Para o menino, o mal metamorfoseia-se em perversidade, exige relação, necessita de um outro para se completar: pratica o mal pelo mal, convertendo-se o meio em fim.

"I piatti più piccanti della cucina tatara", Alina Bronsky, edizioni e/o

«Chiunque sia rimasto un po’ bambino non può che amarli: i cattivi, come i bambini, si sentono al centro del mondo e non lo temono. La parola “impossibile” esula dal loro vocabolario. Sono temibili e spietati, bugiardi e ciarlatani, avidi e inconsolabili. Sono imprevedibili. Magnetici. Creativi. Sanno che c’è qualcosa da fare, subito e a ogni costo. Non ci pensano due volte. Si deve rubare il tesoro? Uccidere il re? Distruggere il pianeta? E che ci vuole?». Così scrive Pierdomenico Baccalario sulla Repubblica. Certo è meglio non incontrarli nella vita reale i cattivi, ma incontrarli nelle pagine di un libro può essere invece appassionante. La protagonista di questo romanzo della Bronsky è così. Crede sempre di agire per il meglio degli altri, e delle altre, figlia e nipote. E invece le strumentalizza, le manipola, non si ferma davanti a nessuna nefandezza. Mette la propria smisurata energia al servizio solo di se stessa e del suo interesse.   http://www.edizionieo.it/