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Visualizzazione dei post da ottobre, 2010

Jhumpa Lahiri, "L'omonimo", Guanda

Traduzione di Claudia Tarolo Ashoke Ganguli sta leggendo un racconto di Gogol, quando il treno su cui viaggia deraglia nella campagna bengalese. E proprio le pagine di quel libro, che nel buio attirano l’attenzione dei soccorritori, lo sottraggono miracolosamente alla morte. Anni dopo, trasferitosi negli Stati Uniti con la moglie, decide di chiamare il primo figlio Gogol, in omaggio all'autore che gli ha salvato la vita. Il ragazzo non capisce le ragioni di questa scelta, trova il nome insulso e imbarazzante e fa di tutto per liberarsene, allontanandosi anche dai genitori e dalle tradizioni di famiglia, fino a quando un evento tragico lo obbliga a ritornare sui suoi passi. In questo romanzo Jhumpa Lahiri presenta un originale affresco sul tema del meticciato e sulla sensazione di costante smarrimento della vita da emigrati. http://www.guanda.it/scheda.asp?editore=Guanda&idlibro=2451&titolo=L%27OMONIMO

Mood - Marco Cazzato, GRRRzetic, 2010

Da ormai più di tre anni, ogni domenica, Marco Cazzato è la mano che illustra la rubrica Cuori allo Specchio di Massimo Gramellini, sul quotidiano torinese La Stampa. Molte delle illustrazioni raccolte in questo volume sono tratte da questa “posta del cuore” piuttosto anomala (altre dal mensile Linus, nonché da alcune tele inedite), e proprio da qui nasce lo spunto per la ricerca dell’autore sul concetto di MOOD. Un’esplorazione, come un viaggio surreale: MOOD è un termine versatile, che suggerisceuno stato d’animo, un’emozione, ma anche una sorta di atmosfera, generatrice di nuovi impulsi e sensazioni. Quelle che le immagini di Marco riescono a provocare anche in assenza di parole, qui appena accennate per non lasciare il lettore troppo solo in balìa del proprio MOOD. Questo volume è un attentato all’equilibrio: Cazzato vi porta in territori conosciuti, per poi sbilanciarvi in una sospensione spazio temporale dove l'asse della realtà viene vagamente traslata, e l’imm

Jeff Buckley - Last Goodbye

This is our last goodbye I hate to feel the love between us die. But it's over Just hear this and then I'll go: You gave me more to live for, More than you'll ever know. Well, this is our last embrace, Must I dream and always see your face? Why can't we overcome this wall? Baby, maybe it's just because I didn't know you at all. Kiss me, please kiss me, But kiss me out of desire, babe, and not consolation. Oh, you know it makes me so angry 'cause I know that in time I'll only make you cry, this is our last goodbye. Did you say, "No, this can't happen to me"? And did you rush to the phone to call? Was there a voice unkind in the back of your mind saying, "Maybe, you didn't know him at all, you didn't know him at all, oh, you didn't know"? Well, the bells out in the church tower chime, Burning clues into this heart of mine. Thinking so hard on her soft eyes, and the memories Offer signs that

"Spazio spazio io voglio" Alda Merini

Spazio spazio io voglio, tanto spazio per dolcissima muovermi ferita; voglio spazio per cantare crescere errare e saltare il fosso della divina sapienza. Spazio datemi spazio ch'io lanci un urlo inumano, quell'urlo di silenzio negli anni che ho toccato con mano. da ("Vuoto d'amore") Alda Merini http://www.aldamerini.it/