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Visualizzazione dei post da 2015

Afonso Cruz, "Para onde vão os guarda-chuvas"

Sinopse O pano de fundo deste romance é um Oriente efabulado, baseado no que pensamos que foi o seu passado e acreditamos ser o seu presente, com tudo o que esse Oriente tem de mágico, de diferente e de perverso. Conta a história de um homem que ambiciona ser invisível, de uma criança que gostaria de voar como um avião, de uma mulher que quer casar com um homem de olhos azuis, de um poeta profundamente mudo, de um general russo que é uma espécie de galo de luta, de uma mulher cujos cabelos fogem de uma gaiola, de um indiano apaixonado e de um rapaz que tem o universo inteiro dentro da boca. Um magnífico romance que abre com uma história ilustrada para crianças que já não acreditam no Pai Natal e se desdobra numa sublime tapeçaria de vidas, tecida com os fios e as cores das coisas que encontramos, perdemos e esperamos reencontrar. Entre os 5.000 exemplares da primeira edição, existem 2 que são completamente diferentes: um é a versão diurna do romance, outro a sua versão noctu

Gal Costa - Três da Madrugada

Daniel Sada, "Il linguaggio del gioco", Del Vecchio Editore

La famiglia Montaño vive nel Nord del Messico, non distante dalla frontiera che separa il Paese dagli Stati Uniti. Frontiera che Valente, il capofamiglia, ha attraversato illegalmente diciotto volte per fare fortuna. Una volta racimolata un’adeguata somma di denaro, decide di aprire un’attività a San Gregorio, il paese in cui vive con la sua famiglia. Opta per una pizzeria: una novità assoluta da quelle parti, dove le tortillas dominano incontrastate. Così fervono i preparativi per l’inaugurazione. Tra gli amici del figlio Candelario c’è Mónico Zorrilla che coltiva marijuana nel suo campo, solo per uso personale, dice. Quando Candelario sarà stanco di aiutare il padre si troverà coinvolto in un giro di narcotrafficanti tra spacci e omicidi, e farà carriera nell’ambiente fino diventare lui stesso il capo. Le vicende si susseguono in un turbinio di immagini e colpi di scena che rendono i personaggi tra i più vividi della letteratura mondiale. Il romanzo, uscito postumo un

Elliphant- Revolusion

Murakami Haruki, "Sonno", Einaudi

Illustrazioni di Kat Menschik Traduzione di Antonietta Pastore   Una donna attraversa la routine di giorni tutti uguali finché qualcosa di inaspettato irrompe nella sua vita: smette di dormire. Quello che all'inizio sembra un dono diventa la porta di accesso a una realtà segreta e inquietante.  http://www.einaudi.it/libri/libro/murakami-haruki/sonno/978885841767

... waiting for Vinicio!!

Jeff Buckley, "Last goodbye"

...foram tantos os nossos últimos adeus This is our last goodbye I hate to feel the love between us die But it's over Just hear this and then i'll go You gave me more to live for More than you'll ever know This is our last embrace Must I dream and always see your face Why can't we overcome this wall Well, maybe it's just because i didn't know you at all Kiss me, please kiss me But kiss me out of desire, babe, and not consolation You know it makes me so angry 'cause i know that in time I'll only make you cry, this is our last goodbye Did you say "no, this can't happen to me," And did you rush to the phone to call Was there a voice unkind in the back of your mind Saying maybe you didn't know him at all You didn't know him at all, oh, you didn't know Well, the bells out in the church tower chime Burning clues into this heart of mine Thinking so hard on her soft eyes and the memories Offer signs that it's over... it&#

Quanto eu não daria, poder voltar atrás...

Manhã Cinzenta Faz me chorar A chuva lembra O teu olhar As folhas mortas Caem no chão A dor aperta O coração Quanto eu não daria Para poder voltar atrás Volta pra meu peito Daqui não saias mais Perdi me AMOR Pra te encontrar Na solidão Do teu olhar No teu olhar Se perde o meu Também o mar Se perde no céu Quanto eu não daria Para poder voltar atrás Volta pro meu peito Daqui não saias mais

... não tenho mais palavras... Ana Hatherly (1929-2015)

Roberto Arlt, "I sette pazzi", Edizioni SUR

(traduzione di Luigi Pellisari) Pubblicato nel 1929, e considerato uno dei grandi romanzi che inaugurano la letteratura argentina moderna, I sette pazzi racconta il bizzarro piano di un gruppo di cospiratori improvvisati, alle prese con la loro personalissima rivoluzione che muterà le sorti del paese, e che sarà finanziata grazie alla gestione di una catena di bordelli. Il protagonista, Erdosain, ladro e inventore di strambi fiori metallizzati, si imbarca nell’irrealizzabile impresa accompagnato da figure memorabili come l’Astrologo, il Ruffiano Melanconico, l’ebreo Bromberg e il Cercatore d’Oro. Tra immagini surreali e humour nero, Arlt ci regala un vero gioiello di dolore e follia, il viaggio nella mente di un uomo che sogna di cambiare l’ordine del mondo, ma è destinato inevitabilmente a fallire. http://www.edizionisur.it/pages/view_page/3

Sophia de Mello Breyner Andresen, "Lisboa"

Digo: «Lisboa» Quando atravesso — vinda do sul — o rio E a cidade a que chego abre-se como se do seu nome nascesse Abre-se e ergue-se em sua extensão nocturna Em seu longo luzir de azul e rio Em seu corpo amontoado de colinas — Vejo-a melhor porque a digo Tudo se mostra melhor porque digo Tudo mostra melhor o seu estar e a sua carência Porque digo Lisboa com seu nome de ser e de não-ser Com seus meandros de espanto insónia e lata E seu secreto rebrilhar de coisa de teatro Seu conivente sorrir de intriga e máscara Enquanto o largo mar a Ocidente se dilata Lisboa oscilando como uma grande barca Lisboa cruelmente construída ao longo da sua própria ausência Digo o no

Afonso Cruz, "Gesù beveva birra", La nuova frontiera

Si dice che se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna. Seguendo questo adagio popolare un piccolo paesino dell'Alentejo viene trasformato in una Gerusalemme portoghese per esaudire l'ultimo desiderio dell'anziana Antónia che vorrebbe, più di ogni altra cosa, compiere un pellegrinaggio in Terra Santa.Tra i personaggi che calcano il palcoscenico di questa messinscena accuratamente preparata si susseguono Rosa, la nipote di Antónia, appassionata lettrice di romanzi western e convinta che la Vergine Maria si sia sostituita alla sua vera madre; Borja, un professore in pensione emulatore di Diogene di Enoanda che come lui imbratta i muri del paese con citazioni e aforismi epicurei; una ricca signora inglese, che dorme dentro lo scheletro di una balena e organizza simposi filosofici con un bramino indiano e a un sacerdote nigeriano.Una commedia surreale e grottesca sull'amore, sulla perdita e sui cambiamenti che travolgono e condizionano le

Sahar Delijani, "L’ Albero dei fiori viola", Rizzoli

Una vecchia casa con il portone azzurro, stretta tra i palazzi della moderna Teheran. E al centro del cortile, un magnifico albero di jacaranda. È qui, sotto un tripudio di fiori dalle mille sfumature di rosa e di viola, che si intrecciano le storie di Maman Zinat, Leila, Forugh, Dante, Sara e tanti altri. Membri della stessa famiglia perseguitata da un regime brutale. Voci di un paese esaltato dalla Rivoluzione e subito inghiottito dall’abisso della tirannia. La giovane Azar, arrestata per motivi politici, partorisce al cospetto della sua carceriera una bimba bellissima: Neda. Capace, con la sua sola presenza, di ridare speranza anche a chi credeva di averla persa per sempre. Maman Zinat aspetta che le sue figlie vengano rilasciate dal carcere e intanto cresce i tre nipotini, tessendo con silenziosa tenacia i sogni e le paure di tre generazioni. E per due amanti – Leila e Ahmad – separati dalla Storia, altri due trovano il modo di tendersi finalmente la mano. Nata nell

Elias Canetti, "Le voci di Marrakech", Adelphi

Traduzione di Bruno Nacci Elias Canetti soggiornò per un certo periodo del 1954 a Marrakech. Il grande lavoro su Massa e potere era giunto a un momento di stasi e lo scrittore sentiva il bisogno di nuove voci, di voci incomprensibili, come quelle che lo avvolsero nella splendida città chiusa dalle sue mura. Vagando per i suk, per le strette vie, per i mercati e le piazze, fra cammelli, mendicanti, donne velate, cantastorie, farabutti, ciechi, commercianti, Canetti, con la sua stupefacente prensilità, capta forme e suoni: «Gli altri, la gente che ha sempre vissuto là e che non capivo, erano per me come me stesso». E il suo libro ha la perfezione e la compattezza dell’istantaneo.  http://www.adelphi.it/libro/9788845918681

Marjane Satrapi, "Pollo alle prugne", Sperling & Kupfer

Storia struggente di un musicista iraniano negli anni '50, Pollo alle prugne è la logica continuazione dei lavori precendenti di Marjane Satrapi, il cui Persepolis - romanzo di formazione, libro politico e saga famigliare - è stato uno dei casi editoriali più interessanti degli ultimi anni. Pollo alle prugne è stato accolto dalla critica francese come l'opera della maturità dell'autrice e ha vinto il primo premio come Miglior album del 2004 nel prestigioso Festival internazionale di Angoulême, l'Oscar del fumetto. Ambientato in Iran, Pollo alle prugne racconta gli ultimi giorni di un grande suonatore di tar che si lascia morire dopo che la moglie gli ha rotto il prezioso strumento musicale. Dietro la sua sofferenza si nasconde una storia d'amore infelice e, soprattutto, il rimpianto per una società scomparsa: l'Iran dei nonni della Satrapi, un paese in equilibrio precario tra modernità e tradizione. Nella parabola del musicista si riflette così

"Vivere di conseguenza"_ Verdena

Insieme a chi? tu già mi agiti immergersi non provi un che dove sei? non correre ai ripari Su, sveglia! ci vuole un gin altro sarai se capiti qui più di un mostro e non ciò che vuoi vivi e non basta E' panico restio e cambio umore anch’io ma se ti rialzerai di nuovo, si, vedrai Tu un po’ mi agiti sono vivo o è un sogno? non ne ho bisogno più, sai ooh ma vivo di conseguenza e non certo è sempre quello che vuoi è salomonico Ieri verrà calibra le mani e spinge in là senza andare avanti nomade essere frena le tue mani, si, ma che fai? e se vuoi amarmi, se vuoi amarmi, se vuoi amarmi ooh non eri qui invano credimi non è così che ti voglio che ci rimane? eh si che mi rincresce

#adeus Herberto Helder

Nao tenho palavras para comentar o que acabei de ler.. fiquei à toa, sem saber o que pensar ou que dizer, estou triste, o Herberto Helder morreu, o mesmo Herberto de quem falava a toda hora e a quem falaram de mim como aquela italiana maluca que o adorava e que gostava de um dia o conhecer.. adeus Herberto, um dia vamos conhecer-nos e se calhar vou te encontrar enquanto estas a beber um copo de vinho com a Carmen.. É amargo o coração do poema. A mão esquerda em cima desencadeia uma estrela, em baixo a outra mão mexe num charco branco. Feridas que abrem, reabrem, cose-as a noite, recose-as com linha incandescente. Amargo. O sangue nunca pára de mão a mão salgada, entre os olhos, nos alvéolos da boca. O sangue que se move nas vozes magnificando o escuro atrás das coisas, os halos nas imagens de limalha, os espaços ásperos que escreves entre os meteoros. Cose-te: brilhas nas cicatrizes. Só essa mão que mexes ao alto e a outra mão que brancamente trabalha nas superfícies

Chico Buarque e Milton Nascimento - O Que Será (Á Flor da Pele)

O que será que me dá Que me bole por dentro, será que me dá Que brota à flor da pele, será que me dá E que me sobe às faces e me faz corar E que me salta aos olhos a me atraiçoar E que me aperta o peito e me faz confessar O que não tem mais jeito de dissimular E que nem é direito ninguém recusar E que me faz mendigo, me faz suplicar O que não tem medida, nem nunca terá O que não tem remédio, nem nunca terá O que não tem receita O que será que será Que dá dentro da gente e que não devia Que desacata a gente, que é revelia Que é feito uma aguardente que não sacia Que é feito estar doente de uma folia Que nem dez mandamentos vão conciliar Nem todos os unguentos vão aliviar Nem todos os quebrantos, toda alquimia E nem todos os santos, será que será O que não tem descanso, nem nunca terá O que não tem cansaço, nem nunca terá O que não tem limite O que será que me dá Que me queima por dentro, será que me dá Que me perturba o sono, será que m

Elif Shafak, "La città ai confini del cielo", Rizzoli

Ti dirò un segreto. Sotto ogni edificio che costruiamo, piccolo o grande, immagina che ci sia il centro del-l’universo. Così lavorerai con più cura e più amore. Nella Istanbul del XVI secolo, in un caleidoscopio di personaggi storici e immaginari, Jahan è un mahout bugiardo e opportunista, un ragazzino scaltro di origini oscure. Arrivato via nave nella città delle sette colline per accompagnare Chota, l’elefante bianco che lo Scià dell’Hindustan ha mandato in dono al Sultano Suleiman, la sua vita dovrebbe restare confinata nel serraglio, fra tigri, leoni, gazzelle e giraffe. Jahan dovrebbe rimanere per sempre relegato al rango di servitore privilegiato, dedito alle cure di Chota, il pachiderma che adorna con la sua stravaganza lo zoo privato del palazzo reale. E invece il caso lo conduce ad attirare l’attenzione di Sinan, il Capo architetto reale, che ne fa uno dei suoi apprendisti. Sinan è un uomo saggio, pacato, sensibile; Jahan non potrebbe trovare maestro più atten

Chet Baker - Every Time We Say Goodbye

Everytime we say goodbye, I die a little, Everytime we say goodbye, I wonder why a little, Why the gods above me, who must be in the know. Think so little of me, they allow you to go. When youre near, theres such an air of spring about it, I can hear a lark somewhere, begin to sing about it, Theres no love song finer, but how strange the change from major to Minor, Everytime we say goodbye. When youre near, theres such an air of spring about it, I can hear a lark somewhere, begin to sing about it, Theres no love song finer, but how strange the change from major to Minor, Everytime we say goodbye.

Mood Indigo – La schiuma dei giorni, Michel Gondry

Ho adorato il libro di Boris Vian e amo Michel Gondry, soprattutto perchè non mi delude mai..

Boileau-Narcejac "I diabolici", Adelphi

(Traduzione di Federica Di Lella, Giuseppe Girimonti Greco) «Una sorta di interminabile attacco di cuore»: così è stato definito I diabolici , che – unanimemente considerato un classico della letteratura noir – non ha perso un grammo del suo torbido fascino: come dimostrano i commenti dei giovani blogger francesi, i quali scoprono stupefatti quanto l'attuale letteratura psicologica francese «à suspense» debba a un libro che ai loro occhi appare «di un'incredibile modernità», dotato di «un intrigo perfetto» e di «una tensione che fino all'ultimo non ti dà un attimo di tregua». Come nei migliori romanzi di Simenon, quello che conta qui è la progressiva perdita, da parte del protagonista, della percezione della realtà, il suo sprofondare sempre più allucinato in una vertigine di angoscia e di terrore in cui i deliri si accavallano ai ricordi d'infan­zia e a un lacerante senso di impotenza. Nei Diabolici compaiono per la prima volta alcuni dei marchi di fab

#pino

...sembra strano associare Pino Daniele ai miei anni in Portogallo, però è così. I miei amici lo conoscevano e mi chiedevano sempre di tradurre i suoi testi, poi ne memorizzavano le parole e me le dedicavano in segno di riconoscimento. Sono stati meravigliosi quegli anni, nonostante tutto.. Stamattina quando mi sono svegliata e ho letto della sua morte mi sono passati davanti tutti quei momenti, la mia vita a Lisbona, ed è come se con lui (così come 5 anni fa successe con C.) si chiudesse veramente quella parte di vita. Ma non è così, è solo un piccolo tassello del puzzle dei ricordi che mi legano a quelle persone, o meglio, a quella persona, e che a fatica sto cercando di rimuovere.. sarà difficile togliere dalla mia testa quell'immagine di quei ricci sempre fuori posto che salgono le scale cantando: E te sento quanno scinne 'e scale 'e corza senza guarda' e te veco tutt'e juorne ca ridenno vaje a fatica' ma mo nun ride cchiù. E luntano se ne va tutt'

Cyril Pedrosa, "Portugal", BAO publishing, 2014

Un viaggio, fisico e interiore, dal sapore vagamente autobiografico, ma con il respiro di un grande romanzo. Verrebbe da dire "di formazione" se non fosse che questa, è palese, è l'opera più matura mai concepita e realizzata da Cyril Pedrosa, un autore adorato tanto in Francia quanto in Italia. Qui però si parla del Portogallo da cui proviene la sua famiglia, sfondo vivo ed emozionante di una storia personale, familiare e sentimentale complessa come la vita vera ed altrettanto dolceamara, che BAO offre in uno splendido cartonato di grande qualità e formato, identico all'edizione originale. Vincitore del Prix BD 2011 della rivista Le Point, del premio FNAC 2012 al festival di Angoulême e del premio dei librai BD 2012. http://www.baopublishing.it/shop/dettaglio/209-Portugal___Prima_ristampa

Paolo Benvegnù "Avanzate, ascoltate"

Anima, avanzate voltate le spalle al puro mondo l'errore rende liberi soltanto se libera e' la grazia di camminare verso le saline e a piedi nudi non sentire il male e guardare l'orizzonte anima, avanzate. lasciate che vi accarezzino le ciglia dell'amore ed i ricordi che bruciano in petto e non dimenticate le parole degli occhi, degli ultimi respiri e cominciate a respirare e a illudermi di apprendere la verita' dagli uomini e a illudermi e difendermi dalle pazzie degli uomini anima, ascoltate lasciate le menzogne agli uomini e le poesie alle ombre come visioni colte con fatica eliminate la speranza che serve solo a lamentare il limite e a comprare i sogni anima, avanzate cogliete i fiori ed adornatevi tingetevi le labbra così che possa riconoscervi e sussurrate al vento il vero amore che i figli possano abbracciare i padri e tornare a vivere e a scegliere e a illudersi di apprendere la verita' dagli uomini e a illudersi e d