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#pino

...sembra strano associare Pino Daniele ai miei anni in Portogallo, però è così. I miei amici lo conoscevano e mi chiedevano sempre di tradurre i suoi testi, poi ne memorizzavano le parole e me le dedicavano in segno di riconoscimento. Sono stati meravigliosi quegli anni, nonostante tutto.. Stamattina quando mi sono svegliata e ho letto della sua morte mi sono passati davanti tutti quei momenti, la mia vita a Lisbona, ed è come se con lui (così come 5 anni fa successe con C.) si chiudesse veramente quella parte di vita. Ma non è così, è solo un piccolo tassello del puzzle dei ricordi che mi legano a quelle persone, o meglio, a quella persona, e che a fatica sto cercando di rimuovere.. sarà difficile togliere dalla mia testa quell'immagine di quei ricci sempre fuori posto che salgono le scale cantando:

E te sento quanno scinne 'e scale
'e corza senza guarda'
e te veco tutt'e juorne
ca ridenno vaje a fatica'
ma mo nun ride cchiù.
E luntano se ne va
tutt'a vita accussì
e t'astipe pe nun muri'.

E aspiette che chiove
l'acqua te 'nfonne e va
tanto l'aria s'adda cagna'
ma po' quanno chiove
l'acqua te 'nfonne e va
tanto l'aria s'adda cagna'.

Se fa scuro e parla 'a luna
e te vieste pe' senti'
pe' te ogne cosa po' parla'
ma te restano 'e parole
e 'o scuorno 'e te 'ncuntra'
ma passanno quaccheduno
votta l'uocchie e se ne va.

E aspiette che chiove
l'acqua te 'nfonne e va
tanto l'aria s'adda cagna'
ma po' quanno chiove
l'acqua te 'nfonne e va
tanto l'aria s'adda cagna'.


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