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Janette Turner Hospital, Orfeo perduto, Marcos y Marcos, 2009

Da quando ha sentito le note sprigionarsi da quell’oud, una sera, tornando a casa, nei sotterranei della metropolitana, e poi lo ha visto in faccia, Leela-May è rimasta stregata da Mishka.
Nonostante la sua riluttanza a parlare, Leela viene a sapere che il bel musicista misterioso studia composizione ad Harvard.
Lei, giovane e brillante matematica del MIT, si occupa, neanche a farlo apposta, di matematica della musica.
Quella notte segna l’inizio di un grande amore. Piena di erotismo e di passioni comuni, la loro storia paradisiaca è destinata a infrangersi il giorno di un clamoroso attentato, proprio in metropolitana.
Mishka, che già in passato era scomparso da casa per alcuni giorni, svanisce nel nulla, mentre Leela viene ‘prelevata’ e condotta in un luogo segreto dove viene interrogata sul suo amante orientale.
E la persona che la interroga, caso strano, è Cobb, con cui lei aveva trascorso buona parte della propria infanzia...
Chi è davvero Mishka? Quali sono i suoi legami con i movimenti terroristici? E come mai Cobb, fidanzatino di un tempo, si è immischiato in questa vicenda?
Ambientato in America, Australia, Libano e Iraq, questo romanzo pieno di musica ed erotismo danza sulla lama sottile che separa Oriente e Occidente, affrontando il drammatico nodo del terrorismo.

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"Vita della mia vita, sempre cercherò di conservare puro il mio corpo, sapendo che la tua carezza vivente mi sfiora tutte le membra. Sempre cercherò di allontanare ogni falsità dai miei pensieri, sapendo che tu sei la verità che nella mente mi ha acceso la luce della ragione. Sempre cercherò di scacciare ogni malvagità dal mio cuore, e di farvi fiorire l'amore, sapendo che hai la tua dimora nel più profondo del cuore. E sempre cercherò nelle mie azioni di rivelare te, sapendo che è il tuo potere che mi dà la forza di agire." da: Gitanjali ------------------------------------------------------------------------------------------------- Oh, poeta, la sera s'avvicina; i tuoi capelli diventano grigi. Nel tuo meditare solitario odi il messaggio dell'aldilà? « E' sera », rispose il poeta, « e sto in ascolto perché dal villaggio qualcuno potrebbe chiamarmi, sebbene l'ora sia tarda. Osservo se i giovani cuori vagabondi s'incontrano, e due paia d'occhi supp...