(Illustrazioni di Wada Makoto
Traduzione di Antonietta Pastore)
Murakami Haruki ha scritto un atlante sentimentale
del jazz. Lo ha fatto nell'unica maniera possibile:
scegliendo dalla sua collezione di dischi (rigorosamente
in vinile) i musicisti indimenticabili, i brani piú
preziosi, le performance storiche, e raccontandoceli
con la stessa contagiosa passione di un amico con cui
dividere un bicchiere in un jazz club.
A completare questo cocktail, perfetto anche per chi non conosce il mondo del jazz, ci sono la straordinaria capacità affabulatoria e la sottile malinconia dell'autore di 1Q84, accompagnate dai ritratti dei musicisti dipinti dall'artista Wada Makoto. Buon ascolto.
A completare questo cocktail, perfetto anche per chi non conosce il mondo del jazz, ci sono la straordinaria capacità affabulatoria e la sottile malinconia dell'autore di 1Q84, accompagnate dai ritratti dei musicisti dipinti dall'artista Wada Makoto. Buon ascolto.
Murakami Haruki ha gestito un jazz
club per molti anni prima di dedicarsi a
tempo pieno alla scrittura: ecco, leggendo
Ritratti in jazz si ha l'impressione di
essersi appena seduti a uno dei tavoli del
locale a bere qualcosa mentre un vecchio
amico, Murakami stesso, ti racconta quello
che stai ascoltando. Il tono è confidenziale,
caldo, privo di specialismi, eppure
pieno di informazioni, curiosità, aneddoti,
di cose che si scoprono. Quello, però,
che piú colpisce è la passione sincera e
bruciante che ogni «ritratto» trasmette:
Murakami riesce veramente a farti «sentire
» il brano o il disco in questione.
Ritratti in jazz regala al lettore un Murakami allo stesso tempo inedito e riconoscibile. Riconoscibile perché il jazz, ancora piú della corsa, è una passione che forma l'ossatura stessa della sua opera creativa. I suoi romanzi sono pieni di jazz, allusioni a dischi e musicisti: in un'ipotetica ricetta della poetica murakaminiana l'ingrediente «jazz» è fondamentale e i suoi lettori lo sanno bene. Inedito perché mai come in questo libro si ha l'impressione di sentire la voce autentica e senza mediazioni narrative di Murakami, come se il lettore entrasse nel suo mondo piú quotidiano e genuino.
Il libro è composto da cinquantacinque schede che, a partire dal ritratto di un musicista dipinto dall'artista Wada Makoto, commentano un disco storico. Ogni scheda, nelle mani di Murakami, diventa un piccolo racconto, un frammento di memoria autobiografica o il fulmineo ritratto di un artista, di un'epoca. Da Chet Baker a Benny Goodman, da Charlie Parker a Billie Holiday, Charles Mingus, Bill Evans, Duke Ellington, Ella Fitzgerald, Miles Davis e tanti altri, si va a comporre una «discoteca» ideale, una guida all'ascolto compilata da Murakami Haruki in persona.
Ritratti in jazz regala al lettore un Murakami allo stesso tempo inedito e riconoscibile. Riconoscibile perché il jazz, ancora piú della corsa, è una passione che forma l'ossatura stessa della sua opera creativa. I suoi romanzi sono pieni di jazz, allusioni a dischi e musicisti: in un'ipotetica ricetta della poetica murakaminiana l'ingrediente «jazz» è fondamentale e i suoi lettori lo sanno bene. Inedito perché mai come in questo libro si ha l'impressione di sentire la voce autentica e senza mediazioni narrative di Murakami, come se il lettore entrasse nel suo mondo piú quotidiano e genuino.
Il libro è composto da cinquantacinque schede che, a partire dal ritratto di un musicista dipinto dall'artista Wada Makoto, commentano un disco storico. Ogni scheda, nelle mani di Murakami, diventa un piccolo racconto, un frammento di memoria autobiografica o il fulmineo ritratto di un artista, di un'epoca. Da Chet Baker a Benny Goodman, da Charlie Parker a Billie Holiday, Charles Mingus, Bill Evans, Duke Ellington, Ella Fitzgerald, Miles Davis e tanti altri, si va a comporre una «discoteca» ideale, una guida all'ascolto compilata da Murakami Haruki in persona.
http://www.einaudi.it/libri/libro/murakami-haruki-wada-makoto/ritratti-in-jazz/978880621705
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