(Traduzione di Antonietta Pastore)
Quando vieni tradito dagli unici amici che hai, quando all'improvviso le persone piú care ti voltano le spalle senza una spiegazione, nel tuo cuore si spalanca un abisso dentro il quale è facile precipitare. Tazaki Tsukuru ha convissuto con il dolore di quell'abbandono per troppo tempo. Dopo sedici anni capisce che non può nascondersi per sempre: deve rintracciare gli amici della giovinezza e scoprire il motivo di quel gesto. Ma piú di tutto deve scoprire chi è veramente Tazaki Tsukuru. Il nuovo romanzo di Murakami Haruki è una meditazione sulla natura della felicità, sull'amicizia e il desiderio. Sul prendere coscienza di una cosa: che iniziamo a vivere davvero soltanto quando iniziamo a morire un po'.
A Nagoya abitano cinque ragazzi, tre
maschi e due femmine, che tra i sedici e
i vent'anni vivono la piú perfetta e pura
delle amicizie. Almeno fino al secondo
anno di università, quando uno di loro,
Tazaki Tsukuru, riceve una telefonata
dagli altri: non deve piú cercarli. Da
quel giorno, senza nessuna spiegazione,
non li vedrà mai piú: non ci saranno mai
piú ore e ore passate a parlare di tutto e
a confidarsi ogni cosa, mai piú pomeriggi
ad ascoltare la splendida Shiro suonare
Liszt, mai piú Tsukuru avrà qualcuno
di cui potersi fidare. Il dolore è cosí lacerante
che nel cuore del ragazzo si spalanca
un abisso che solo il desiderio di morire
è in grado di colmare. Dopo sei mesi
trascorsi praticamente senza mangiare
né uscire di casa, nelle tenebre di un'infelicità
senza desideri, Tzukuru torna faticosamente
alla vita ma scopre di essere
cambiato. Non solo nel fisico - piú magro,
dai lineamenti piú duri e taglienti -
ma anche, soprattutto, nell'animo. Ancora
oggi, quando ormai ha trentasei anni,
continua a vivere con l'ombra di quel
rifiuto che lo accompagna sempre, come
una musica che resta sospesa nell'aria anche
quando non c'è piú nessuno a suonarla.
L'incontro con Sara, che intuisce l'inquietudine
nascosta dietro l'apparente ordinarietà
di Tsukuru, sarà l'occasione per
rispondere a quelle domande che per sedici
anni l'hanno ossessionato ma che non
ha mai avuto il coraggio di affrontare.
Se con 1Q84 Murakami Haruki aveva
allestito un intero universo, con L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio
l'universo che costruisce è quello infinitamente
piccolo, ma non per questo
meno grandioso, del cuore di un uomo.
Con L'incolore Tazaki Tsukuru, accolto
in Giappone come un evento non solo letterario,
Murakami regala al lettore quello
che forse è il suo romanzo piú complesso,
profondo, eppure allo stesso tempo delicato,
capace di illuminare i momenti piú
bui della vita di ognuno.
Non sono verità facili o consolanti, quelle
che propone Murakami: ma forse proprio
per questo sono ancora piú preziose.
***
«L'incolore Tazaki Tsukuru ricorda Norwegian Wood, ma ne è anche un'evoluzione. È un romanzo ambizioso, un punto di svolta nel percorso di Murakami».
«Asahi Shimbun»
http://www.einaudi.it/libri/libro/murakami-haruki/l-incolore-tazaki-tsukuru-e-i-suoi-anni-di-pellegrinaggio/978880621977
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