(Traduttore Ricca Suga A.)
In una calda giornata di agosto il professor
Niki Junpei, entomologo dilettante, raggiunge un villaggio di pescatori
sulla costa giapponese nella speranza di identificare un nuovo esemplare
di insetto a cui dare il proprio nome. La sua vacanza, però, assume ben
presto i contorni di un incubo: fatto prigioniero dagli abitanti del
paese, viene trasferito nella casa di una giovane vedova, sul fondo di
una profonda fossa di sabbia. Superati lo stupore e la rabbia iniziali,
Junpei scopre la verità: il villaggio vive nell'angoscia di essere
inghiottito dalle dune ed è proprio per fermare la minaccia che vengono
scavate quelle fosse immense. Junpei non deve fare altro che sostituire
il marito della donna, morto da poco. Tra i due si sviluppa un rapporto
carico di silenzi, segreti, inganni e, presto, di un disperato, violento
erotismo. Kòbò Abe descrive un'allucinata lotta per la riconquista
della libertà, perché la sabbia, a differenza dell'acqua in cui si può
nuotare, "imprigiona le persone e le uccide sotto il suo peso".
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