Passa ai contenuti principali

"Il tavor é un ipnotico. Tale e quale all'amore"...dice Carlo D'Amicis...

...ed è così che mi sento ipnotizzata, quando mi sveglio da queste trance, nelle quali cado per colpa dell'amore...cazzo come é possibile illudersi così, pensare che tutto può andare bene solo perché ci si sente così felici...questa felicità fittizia...è un mondo difficile, diceva tonino carotone, è vita incerta, felicità a momenti...eh si...
quella dell'amore è un'ipnosi violenta, di quelle che quando ti risvegli ti senti come se tutti fossero stati li a guardarti, ma tu non lo sai, ti sembra che tutto il mondo parli di te, ma forse nessuno ti conosce, forse nessuno sa che ti sei risvegliata in quel momento, che hai ripreso i sensi, e che forse hai ripreso lucidità e coscienza da poter gridare e mandare a fanculo tutto, forse..forse non si dovrebbe nemmeno cadere in questi banali e stupidi errori..
...forse...ma quanto è bello sentirsi cullare dall' inconsapevolezza di quello che accadrà...

Commenti

Post popolari in questo blog

Dimartino "Niente da dichiarare"

Le frasi da usare prima di partire sono "addio", o forse "arrivederci in un giorno migliore". Parla con gli estranei, non tirarti indietro, fatti raccontare, lasciati tentare sempre dal rischio di un errore. Corri sotto il cielo, non ti può far male, evita di preoccuparti della polizia o dei passaporti, le marche da bollo, i contanti sono solo documenti, solo pezzi di carta e niente più. E a te cosa importa di questo se hai visto il mondo? L'hai stretto bene e non hai niente da chiarire, niente da dichiarare. La distanza tra due punti è un insieme di passaggi, di miracoli, di testimoni, resti di animali, vite, minerali. Lascia stare il tempo, tanto dopo il giorno è quasi sicuro che arriva la notte. Non pensare a quello che hai lasciato a casa: sono solo cose, e le cose prima o poi diventano rovine. E a te cosa importa di tutto se hai visto il mondo? L'hai stretto bene e non hai niente da chiarire, niente da dichiarare. E alle dogan...

Esmahan Aykol, "Appartamento a Istanbul", Sellerio, 2011

(Traduzione di Emanuela Cervini) Kati Hirschel, quarantenne anticonformista, appassionata di gialli tanto da aprire a Istanbul una libreria specializzata, anche questa volta è alle prese con un caso che la coinvolge in prima persona. Osman, tipo losco gestore di parcheggi, viene ucciso poco dopo un alterco con Kati. Solare e intuitiva, fin troppo curiosa, la libraia con l'hobby dell'investigazione inizia a indagare. Kati Hirschel è una Berlinese trapiantata a Istanbul da una quindicina d'anni. Gestisce una libreria specializzata in gialli, per il resto il suo tempo è preso a occuparsi di una quantità di piccoli affari pratici che la sballottano da un estremo all'altro della sconfinata città che abbraccia il Bosforo. E parla, conversa continuamente e con chiunque, di ogni ceto occupazione e risma, amiche e vicini, amori, e personaggi con cui viene in contatto per il lavoro o per le altre incomben...

#