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Lisboa - Al Berto

Lisboa

por tràs dos muros da cidade
no seu coração profundo de alicerces
de argilas e de sísmicos arroios - cresce uma voz
que sobe e fende a brandura das casas


da escrita dos enumeráveis povos quase
nada resta - deitas-te exausto na lâmina da lua
sem saberes que o tejo te corrói e te suprime
de todas as idades da europa


mais além - para os lados do corpo - permanece
a tosse dos cacilheiros os olhos revirados
dos mendigos - o tecto onde um navio
nos separa de um vácuo alimentado a soro

plátanos brancos recortam-se luminescentes no olhar
de quem nos olha contra um céu desesperado - jardim
de iris açucenas palmeiras cobertas de rocio e
a ponte que nos leva aos campos do sul - lisboa

lugar derradeiro do riso
que já não te pode salvar do cemitério dos prazeres

e morres
carregado de tristezas e de mistérios - morres
algures
sentado numa praceta de bairro - o olhar fixo
no inferno marítimo das aves

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