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David Monteagudo, "Fine", Guanda, 2012

(Traduzione di Bruno Arpaia)
Un gruppo di vecchi amici si ritrova dopo venticinque anni per trascorrere il fine settimana in un rifugio di montagna, onorando così una promessa di gioventù: tornare per vedere le stelle. Si tratta di uomini e donne che ormai non hanno più nulla in comune, tranne delusione e fallimenti della mezza età, e un torbido episodio del passato, di cui era stato vittima un altro enigmatico membro della compagnia, soprannominato «il Profeta».
Sotto il cielo nuvoloso, tra bilanci, ripicche e rancori mai sopiti, la gita non comincia nel migliore dei modi. Ma finalmente, verso la mezzanotte, le stelle si mostrano brillanti come non mai. È proprio allora, però, che iniziano le tensioni più gravi: di colpo tutti gli apparecchi elettrici smettono di funzionare. Al mattino uno degli amici è sparito. È solo il primo di una serie di episodi misteriosi, che ognuno dei protagonisti interpreterà secondo le proprie particolari ossessioni. Man mano si ricompone lo schema intricato dei rapporti che li avevano uniti in passato, mentre percorrono, in cerca di risposte, i venti chilometri che li separano dalla città più vicina, in un paesaggio apocalittico dove la Natura è in piena ribellione: una minaccia sempre più incombente sembra avvolgerli, nell’angosciosa assenza di ogni traccia umana in tutta la zona…

http://www.guanda.it/scheda.asp?editore=Guanda&idlibro=7464&titolo=FINE

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