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Visualizzazione dei post da ottobre, 2013

Daniel Pennac, "Il paradiso degli orchi", Feltrinelli

“Se davvero volete sognare, svegliatevi...” Un eroe, Malaussène, che come lavoro fa il “capro espiatorio”. Una famiglia disneyana, senza mamme e babbi, con fratellini geniali, sorelle sensitive, una “zia” maschio protettrice di vecchietti, ladri e travestiti brasiliani, una “zia” femmina supersexy, ritratto irresistibile del giornalismo alla “Actuel”, una misteriosa guardia notturna serba, un cane epilettico. Questa esilarante banda di personaggi indaga su una serie di oscuri attentati, sull’orrore nascosto nel Tempio del benessere, un Grande Magazzino dove scoppiano bombe tra i giocattoli e un Babbo Natale assassino aspetta la prossima vittima. Un’altalena tra divertimento e suspence, tra una Parigi da Misteri di Sue e una Parigi post-moderna dove proliferano i piccoli e grandi “orchi” che qualcuno crede estinti. Degli orchi si può ridere o si può tremare. Uno scrittore d’invenzione, un talento fuori delle scuole come Pennac, non ha certo paura di affrontarli con l’

#Frida

"Dipingo autoritratti perché sono spesso sola, perché sono la persona che conosco meglio"   Frida Kahlo

Fabrizio De Andrè - Amore che vieni amore che vai

Quei giorni perduti a rincorrere il vento a chiederci un bacio e volerne altri cento un giorno qualunque li ricorderai amore che fuggi da me tornerai un giorno qualunque ti ricorderai amore che fuggi da me tornerai e tu che con gli occhi di un altro colore mi dici le stesse parole d'amore fra un mese fra un anno scordate le avrai amore che vieni da me fuggirai fra un mese fra un anno scordate le avrai amore che vieni da me fuggirai venuto dal sole o da spiagge gelate venuto in novembre o col vento d'estate io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai amore che vieni, amore che vai io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai amore che vieni, amore che vai

Paolo Benvegnù - In a manner of speaking

In a manner of speaking, I just want to say That I could never forget the way You told me everything By saying nothing In a manner of speaking, I don't understand How love in silence becomes reprimand But the way that I feel about you Is beyond words Oh, give me the words Give me the words That tell me nothing Oh, give me the words Give me the words That tell me everything In a manner of speaking, semantics won't do In this life that we live, we only make do And the way that we feel Might have to be sacrificed So in a manner of speaking, I just want to say That like you, I should find a way To tell you everything By saying nothing Oh, give me the words Give me the words That tell me nothing Oh, give me the words Give me the words

Gonçalo M. Tavares, "Um Homem: Klaus Klump / A Máquina De Joseph Walser", 2009, Caminho

"Eis uma nova versão, conjunta, dos romances Um Homem: Klaus Klump e A máquina de Joseph Walser pertencentes à tetralogia O Reino. Os quatro romances situam-se em três espaços e em três tempos: um constituído por Jerusalém, outro por Aprender a rezar na Era da Técnica; Um Homem: Klaus Klump e A máquina de Joseph Walser são romances passados no mesmo período e na mesma paisagem. Se se definissem qualidades físicas para um e outro, diríamos que Um Homem: Klaus Klump remete para a velocidade e A máquina de Joseph Walser para a resistência. Tal como os seus protagonistas. As duas personagens centrais como que se olham e vigiam mutuamente, mesmo não tendo qualquer contacto directo. São duas narrativas que têm exactamente o mesmo centro e que nesta nova versão, lidas em paralelo e em conjunto, darão espaço, julgo, para uma diferente leitura e para um outro grau de interpretação."  http://www.leyaonline.com/pt/livros/romance/um-homem-klaus-klump-a-maquina-de-josep