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Visualizzazione dei post da 2010

"Sotto il vulcano", Malcolm Lowry, Feltrinelli

(Traduzione: Giorgio Monicelli ) In breve Edizione speciale per i cinquant’anni della Casa editrice - La lotta disperata di un uomo che assiste alla disgregazione della sua vita in un paesaggio messicano deformato dagli effetti dell'alcol. Il libro Dal 1947, anno della prima edizione, la fama di Sotto il vulcano è andata crescendo, al punto che oggi viene universalmente giudicato uno dei massimi romanzi del nostro secolo. Scrittore denso e seducente, non a caso circondato da un’aura mitica, Lowry volle scrivere, per sua stessa ammissione, una Divina Commedia ubriaca. La definizione resta calzante, perché Sotto il vulcano se da una parte è la storia, ambientata in Messico, di un alcolizzato perseguitato da un oscuro complesso di colpa e incapace di ristabilire un rapporto con la moglie, dall’altra si configura, grazie anche a una fitta rete di rif

# Bakunin

“ Insomma lo Stato da una parte e la Rivoluzione Sociale dall’altra, tali sono i due poli il cui antagonismo rappresenta l’essenza stessa della attuale vita pubblica in tutta l’Europa “ (Michail Bakunin, Stato e anarchia, Torino , Feltrinelli, 1968 , p. 32)

"Mappe per amanti smarriti", Nadeem Aslam, Feltrinelli

In breve Una vicenda di amori impossibili che ci introduce nella vita segreta di una comunità di immigrati pachistani in una città europea. Storie di persone che vivono vicinissime a noi e che non potrebbero esserci più distanti e ignote. Il tentativo coraggioso di descrivere dall’interno il conflitto che nasce dalla precarietà dei sentimenti e dall’urto delle culture. Il libro Siamo in un’innominata città inglese, uguale a molte altre in Europa, ai cui margini vive una comunità pachistana. Il romanzo si apre con la scomparsa di due amanti, Chanda e Jugnu e ben presto la polizia decide di arrestare i due fratelli di Chanda, indignati dalla loro relazione adulterina. La trama si svolge attorno a questa indagine e apre un mondo al tempo stesso vicinissimo a noi e assolutamente ignoto e inimmaginabile. Kaukab, cognata di Jugnu, vive da più di quarant’anni in Inghilterra, non parla la lingua e cerca di avere a che fare il meno possibile con i bianchi. Donna se

Lucio Battisti, Pensieri e parole

Che ne sai di un bambino che rubava e soltanto nel buio giocava e del sole che trafigge i solai, che ne sai e di un mondo tutto chiuso in una via e di un cinema di periferia che ne sai della nostra ferrovia, che ne sai. Conosci me la mia lealtà tu sai che oggi morirei per onestà. Conosci me il nome mio tu sola sai se è vero o no che credo in Dio. Che ne sai tu di un campo di grano poesia di un amore profano la paura d'esser preso per mano, che ne sai l'amore mio che ne sai di un ragazzo perbene è roccia ormai che mostrava tutte quante le sue pene: e sfida il tempo e sfida il vento e tu lo sai la mia sincerità per rubare la sua verginità, sì tu lo sai che ne sai. Davanti a me c'è un'altra vita la nostra è già finita e nuove notti e nuovi giorni cara vai o torni con me. Davanti a te ci sono io dammi forza mio Dio o un altro uomo chiedo adesso perdono e nuove notti e nuovi giorni cara non odiarmi se puoi. Conosci me che ne sai di un viaggio

Jhumpa Lahiri, "L'omonimo", Guanda

Traduzione di Claudia Tarolo Ashoke Ganguli sta leggendo un racconto di Gogol, quando il treno su cui viaggia deraglia nella campagna bengalese. E proprio le pagine di quel libro, che nel buio attirano l’attenzione dei soccorritori, lo sottraggono miracolosamente alla morte. Anni dopo, trasferitosi negli Stati Uniti con la moglie, decide di chiamare il primo figlio Gogol, in omaggio all'autore che gli ha salvato la vita. Il ragazzo non capisce le ragioni di questa scelta, trova il nome insulso e imbarazzante e fa di tutto per liberarsene, allontanandosi anche dai genitori e dalle tradizioni di famiglia, fino a quando un evento tragico lo obbliga a ritornare sui suoi passi. In questo romanzo Jhumpa Lahiri presenta un originale affresco sul tema del meticciato e sulla sensazione di costante smarrimento della vita da emigrati. http://www.guanda.it/scheda.asp?editore=Guanda&idlibro=2451&titolo=L%27OMONIMO

Mood - Marco Cazzato, GRRRzetic, 2010

Da ormai più di tre anni, ogni domenica, Marco Cazzato è la mano che illustra la rubrica Cuori allo Specchio di Massimo Gramellini, sul quotidiano torinese La Stampa. Molte delle illustrazioni raccolte in questo volume sono tratte da questa “posta del cuore” piuttosto anomala (altre dal mensile Linus, nonché da alcune tele inedite), e proprio da qui nasce lo spunto per la ricerca dell’autore sul concetto di MOOD. Un’esplorazione, come un viaggio surreale: MOOD è un termine versatile, che suggerisceuno stato d’animo, un’emozione, ma anche una sorta di atmosfera, generatrice di nuovi impulsi e sensazioni. Quelle che le immagini di Marco riescono a provocare anche in assenza di parole, qui appena accennate per non lasciare il lettore troppo solo in balìa del proprio MOOD. Questo volume è un attentato all’equilibrio: Cazzato vi porta in territori conosciuti, per poi sbilanciarvi in una sospensione spazio temporale dove l'asse della realtà viene vagamente traslata, e l’imm

Jeff Buckley - Last Goodbye

This is our last goodbye I hate to feel the love between us die. But it's over Just hear this and then I'll go: You gave me more to live for, More than you'll ever know. Well, this is our last embrace, Must I dream and always see your face? Why can't we overcome this wall? Baby, maybe it's just because I didn't know you at all. Kiss me, please kiss me, But kiss me out of desire, babe, and not consolation. Oh, you know it makes me so angry 'cause I know that in time I'll only make you cry, this is our last goodbye. Did you say, "No, this can't happen to me"? And did you rush to the phone to call? Was there a voice unkind in the back of your mind saying, "Maybe, you didn't know him at all, you didn't know him at all, oh, you didn't know"? Well, the bells out in the church tower chime, Burning clues into this heart of mine. Thinking so hard on her soft eyes, and the memories Offer signs that

"Spazio spazio io voglio" Alda Merini

Spazio spazio io voglio, tanto spazio per dolcissima muovermi ferita; voglio spazio per cantare crescere errare e saltare il fosso della divina sapienza. Spazio datemi spazio ch'io lanci un urlo inumano, quell'urlo di silenzio negli anni che ho toccato con mano. da ("Vuoto d'amore") Alda Merini http://www.aldamerini.it/

Vinicio Capossela- Contratto per Karelias

...Sulla pelle ti ho tatuata come un crotalo per farmi ricordar dell'aspide nel cuore che mi succhia succhia la tua crudeltà ora non sento più dolore non c'è niente niente c'è più da succhiar gli anni buoni che ti ho dato niente ormai me li può fare ritornar oltre agli occhi ti ho lasciato una casa di tre piani e il mio divano ma non importa che ho perduto ora vado più leggero e senza aiuto da Salonicco a Kalamata da dieci giorni mi divora la ferrata nella spezia della sera dal Bosforo d'argento fino a Izmir bevo rakja rakja vieni a consolarmi dalla pena e dal dolor prenderò questa discesa senza più fermarmi ancora dietro a te se consumavo come cera ora è la brace che consuma anche per me ho un contratto per Karelias fuma fuma l'illusione e fumo anch'io cala la luna e io non spero l'illusione è lusso della gioventù cala la luna e io non spero l'illusione è lusso della gioventù... (Musica originale di Markos Vamvakaris)

Murakami Haruki, "Kafka sulla spiaggia", Einaudi

(Traduzione di Giorgio Amitrano ) Nakata è un vecchio che capisce la lingua dei gatti mentre Kafka è un quindicenne con la maturità di un adulto. Il primo fugge da un delitto sconvolgente, il secondo da una sconvolgente profezia. Inquietante, avvincente e visionario, Kafka sulla spiaggia è il romanzo che consacra Murakami come uno dei piú grandi narratori contemporanei. Nelle parole di Giorgio Amitrano: « Kafka sulla spiaggia sembra scritto in risposta a un imperativo altrettanto misterioso e categorico, con rigorosa precisione di dettagli eppure al di fuori di ogni logica convenzionale, come obbedendo agli ordini dell'inconscio. Mentre ci addentriamo incantati nel suo labirinto e ci perdiamo nei vertiginosi meandri della vicenda, abbiamo l'impressione che Murakami stia scoprendo la storia insieme a noi, viaggiando sulle tracce di Kafka e Nakata con la stessa nostra curiosità, stupore e sete di avventura. Si legge Kafka sulla spiaggia come il suo a

Magda Szabò, "La porta", Einaudi

È un rapporto molto conflittuale, fatto di continue rotture e difficili riconciliazioni, a legare la narratrice a Emerenc Szeredás, la donna che la aiuta nelle faccende domestiche. La padrona di casa, una scrittrice inadatta ad affrontare i problemi della vita quotidiana, fatica a capire il rigido moralismo di Emerenc, ne subisce le spesso indecifrabili decisioni, non sa cosa pensare dell'alone di mistero che ne circonda l'esistenza e soprattutto la casa, con quella porta che nessuno può varcare. In un crescendo di rivelazioni scopre che le scelte spesso bizzarre e crudeli, ma sempre assolutamente coerenti dell'anziana donna, affondano in un destino segnato dagli avvenimenti piú drammatici del Novecento. Pubblicato in Ungheria nel 1987, ma in qualche modo disperso negli anni della transizione politica, La porta è il romanzo che ha rivelato la piú grande scrittrice ungherese contemporanea. http://www.einaudi.it/libri/libro/magda-szab-/la-porta/978880618617

"I terribili segreti di Maxwell Sim", Jonathan Coe, Feltrinelli, 2010

(Traduzione: Delfina Vezzoli ) In breve 9 marzo 2009, Maxwell Sim, neo-agente di commercio, viene trovato nudo e in coma etilico nella sua auto in Scozia, durante una bufera di neve... Il ritorno di Jonathan Coe dopo La pioggia prima che cada . Un romanzo sulla crisi economica, l’ecologia, i rapporti umani, le delusioni, la solitudine, le incomprensioni, il caso e le sue conseguenze, la timidezza e la paura di essere chi si è veramente. Il libro 9 marzo 2009, Aberdeenshire, Scozia: commesso viaggiatore viene trovato nudo e in coma etilico nella sua auto, nel bel mezzo di una bufera di neve. Nel bagagliaio due scatoloni pieni di spazzolini da denti ecologici. Cos’è accaduto? Com’è arrivato fin lì? Torniamo indietro di poche settimane. Maxwell ha quarantotto anni e sta attraversando un periodo difficile, sembra aver toccato il fondo: appena separato, in c

Shirin Ebadi, "La gabbia d'oro. Tre fratelli nell'incubo della rivoluzione iraniana", Milano, Rizzoli, 2008

Le pigre estati all’ombra dei ciliegi e le sere d’inverno sotto il korsi ; il sapore degli halva sfrigolanti di burro e le discussioni sulla moda europea: sono le consuetudini che scandiscono un’amicizia preziosa, quella tra le famiglie di Shirin e Parì. Ma la rivoluzione islamica cambia tutto, disperde su strade diverse i tre fratelli di Parì ormai uomini, rendendoli nemici e mettendo a repentaglio la vita delle due amiche. La storia vera della Gabbia d’oro è quella di molte famiglie iraniane, vittime nel giro di pochi decenni di sconvolgimenti storici e politici che hanno significato la guerra dei padri contro i figli, dei fratelli contro i fratelli, e che hanno provocato l’emigrazione di milioni di cittadini. In controluce scorre la Storia, dagli ultimi giorni della monarchia all’ascesa di Ahmadinejad. E la vicenda, densa come un romanzo, è anche un grido di denuncia e di scandalo: la tragedia della famiglia di Parì, intrecciata alla vicissitudine personale e profession

Murakami Haruki, Dance Dance Dance, Einaudi

È un giorno di marzo, al Dolphin Hotel di Sapporo, a. d. 1983. Alla radio suonano gli Human League. E poi Fleetwood Mac, Abba, Bee Gees, Eagles... Uno strano mondo, dove tutto - o quasi - si può comprare. Cosí, per chi non ha voluto, o saputo, cogliere l'attimo e tuffarsi nell'ingranaggio, le strade che rimangono sono tutte un po' tortuose. Il protagonista, un giornalista free lance costretto dalle circostanze ad improvvisarsi detective, si muove tra cadaveri veri e presunti attraverso una Tokyo iperrealistica e notturna, una Sapporo resa ovattata da una nevicata perenne e la tranquillità illusoria dell'antica cittadina di Hakone. Una giovane ragazza dotata di poteri paranormali, lo accompagna nella sua ricerca. Ma troviamo anche una receptionist troppo nervosa, un attore dal fascino irresistibile, un poeta con un braccio solo; e un salotto, a Honolulu, dove sei scheletri guardano la televisione. Esiste un collegamento fra tutte queste cose, un senso anche

Gianfranco Salvatore, "Boris Vian", Stampa Alternativa

Apprezzato (e temuto) da Sartre, stimatissimo da Cocteau, sostenuto da Queneau e tenuto in grande considerazione da Robbe-Grillet, il Vian scrittore non ebbe mai il successo che meritava, e buona parte della sua opera è postuma. Ma fu considerato dal suo tempo come una sorta di eminenza grigia, uno stimolo per l’intero universo culturale parigino. Inventore di una prosodia letteraria “jazzistica” prima di Jack Kerouac, cantore di ballate antimilitariste prima di Dylan e di Joan Baez, anticipatore del teatro dell’assurdo, promotore di una “stampa alternativa” ante litteram, polemista di irresistibile causticità ed umorismo, e critico musicale di spregiudicata preveggenza, Vian visse l’arte come un gioco e la pensò come un assolo di tromba: poesia dell’istante – mitica trasfigurazione dell’esperienza – e sberleffo continuo. Il suo cuore, sincopato come lui, non ce la fece a superare la soglia dei quarant’anni. Ma fu l’enfant terrible della letteratura degli anni Quaranta e C

Carlo D'Amicis, "La battuta perfetta", Minimum Fax

Le rivoluzioni, di solito, si fanno nelle strade e sono intrise di sangue. Quella che ha trasformato l’Italia negli ultimi cinquant’anni è stato possibile seguirla dal salotto di casa, e si è svolta in un clima di festa. A provocarla, e nello stesso tempo a raccontarla, è stata la televisione. Alla televisione appartengono i sogni dei protagonisti di questo romanzo: Filippo Spinato e suo figlio Canio. Ma mentre il primo parte dal profondo Sud per diventare, oltre che un solerte funzionario della Rai, l’apostolo della missione educativa intrapresa (e fallita) dalla tv pubblica tra gli anni Cinquanta e Sessanta, il secondo si ribella al suo modello pedagogico per aderire anima e corpo alla televisione commerciale dei decenni successivi, diventando dapprima venditore di «consigli per gli acquisti», e poi addirittura consigliere dello stesso Berlusconi. Attraverso il conflitto generazionale tra il qualunquismo euforico di Canio e l’ideologia ipocrita di suo padre, si rivela l

"Ulisse da Baghdad", Eric-Emmanuel Schmitt, edizioni e/o

IL LIBRO Saad è un ragazzo onesto e beneducato, ha un padre colto e stravagante, una madre protettiva e tre amatissime sorelle, studia per laurearsi in giurisprudenza e vuole sposare Leila, la ragazza di cui è innamorato. Ma Saad ha un problema, è iracheno, e ciò che in altri paesi è un percorso di vita normale, in Iraq è semplicemente impensabile. La feroce dittatura di Saddam Hussein, la guerra, l’embargo e l’occupazione americana hanno messo il paese in ginocchio, Baghdad è una città sconvolta da attentati terroristici, non c’è cibo, non ci sono medicine e regnano l’odio e il sospetto. Come tanti altri, Saad decide quindi di andare a cercare miglior fortuna in Europa: Londra è la sua meta. Senza soldi, senza passaporto, inizia una rocambolesca odissea attraverso il Medio Oriente, il Mar Mediterraneo e l’intero continente europeo. È lui, Saad, l’Ulisse dei nostri giorni, l’uomo che racconta i pericoli che attendono chi cerca una nuova casa, un luogo dove vivere un’e

Saniee Parinoush, "Quello che mi spetta", Garzanti, 2010

«Spesso mi chiedo cosa mi spettasse realmente. Ero stata sacrificata per l'onore di mio padre e dei miei fratelli. Ma io chi ero?» Teheran. A quindici anni Masumeh non ha mai conosciuto la libertà. Conosce l'obbedienza. Al padre e ai fratelli. Conosce le percosse, di cui spesso è vittima. Conosce i doveri che si pretendono da una ragazza d'onore come lei: portare il chador, servire l'uomo sempre e comunque, camminare svelta con lo sguardo rigorosamente rivolto verso il basso. Eppure, oggi, Masumeh ha disobbedito. Ha osato alzare gli occhi verso il giovane che ogni giorno la fissa negli stretti vicoli della città. Lui è Saeid e lavora come apprendista in una farmacia. Basta poco perché quello scambio di sguardi si trasformi in un amore forte e appassionato. Un amore pericoloso, impossibile da nascondere. A scoprirli è il fratello maggiore di Masumeh. La ragazza deve essere punita, si è macchiata del peggiore dei peccati, amare. Ma le botte e la violenza non

# adeus

"C'è chi passa tutta la vita a leggere senza mai riuscire ad andare al di là della lettura, restano appiccicati alla pagina, non percepiscono che le parole sono soltanto delle pietre messe di traverso nella corrente di un fiume, sono lí solo per farci arrivare all'altra sponda, quella che conta è l'altra sponda" José Saramago, La caverna, Einaudi, 2000

Alberto Manguel, "Tutti gli uomini sono bugiardi", Fektrinelli, 2010

(Traduzione: Elena Liverani) Una domenica mattina il cadavere di Alejandro Bevilacqua viene trovato, per strada, riverso nel sangue. Ma perché e come sia morto, a distanza di trent’anni, non è ancora del tutto chiaro... Un romanzo storico, poliziesco e metaletterario, un “giallo dell’identità” carico di tensione, dove Manguel gioca con la letteratura e con se stesso. Un grande romanzo sudamericano sulla verità e sulla finzione. Il libro “È la morte di quell’uomo ad attrarla, Terradillos? È l’immagine, la stessa che continua ad alimentare i miei incubi malgrado non l’abbia vista con i miei occhi, di Bevilacqua disteso sul marciapiede, il cranio a pezzi, il sangue che scorre giù, verso il tombino, come se volesse fuggire dal corpo inerte, come se non volesse aver parte in quell’abominevole crimine, in quella fine così ingiusta, così inaspettata? È questo che cerca?” Una domenica mattina il cadavere di Alejandro Bevi

Teresa De Sio, Metti il diavolo a ballare, Einaudi, 2009

C'è stato un tempo in cui, con i «suoni», si scacciavano i demoni dal mondo. Il tempo del Salento e della pizzica, della piccola Archina cresciuta «come dietro a un muro» e del suo male segreto. Un romanzo di sorprendente forza narrativa, costruito come una tela di ragno. «Nessuno saprebbe dirlo a parole, ma tutti sentono che dentro quel battere, quello scordamento di corde e tamburi, dentro il ballo di quella piccola anima senza scarpe, attraverso il corpo macilento di Archina che comincia a muoversi in modo sempre più convulso, si sta riassumendo ogni loro singolo progetto di salvezza terrena». La terra è quella aspra e impenetrabile del Salento. Il tempo è quello in cui le tarante mordevano nelle campagne inoculando il veleno nei corpi dei pizzicati, e bisognava metterli «a ballare» per liberarli dal male. Con il suo primo romanzo, Teresa De Sio ci porta nel cuore del Salento premoderno degli anni Cinquanta e del suo orizzonte mitico fatto di credenze

Yasmina Khadra, "Le sirene di Baghdad", Mondadori

Tutto è pacifico e tranquillo nel minuscolo villaggio di Kafr Karam, dove tutti si conoscono e sono uniti tra loro da legami di sangue. Non è certo il paradiso, ma gli abitanti sanno trarre pienamente profitto da ogni istante, sforzandosi di restare ai margini della guerra che sta devastando la non lontanissima Baghdad. Ma la sfortuna, sotto forma di un missile, si sta per abbattere sul villaggio, su una sala per le feste dove si sta celebrando un matrimonio. Davanti a questa catastrofe e al terribile spettacolo dei corpi mutilati, gli abitanti restano scioccati e quasi inebetiti. Si aspettano delle spiegazioni dall'autorità americana, qualche segno di attenzione e di riconoscimento per la tragedia che li ha colpiti. Ma prima gli americani si limitano a delle scuse formali per un episodio per loro nel complesso banale in tempo di guerra, poi mandano dei loro soldati nel villaggio perché sospettano che ci siano delle armi nascoste. Tutte le case vengono perquisite brut

Andare lontano

" Un giorno siamo partiti, volevamo andare lontano in un mare di spiaggia e non abbiamo capito che morire dentro la sabbia non lascia radici. Sulla tomba fioriscono i gigli ma sulla tomba del nostro amore non fiorirà neanche il frumento noi non diventeremo mai pane non abbiamo comunicato con tutti e nessuno sa il nostro segreto che siamo stati baciati dal fato per poi lasciarci " Alda Merini

# stato confusionale

...Credo di essermi confusa, strano... Penso di essermi sbagliata, strano... Forse non sono del tutto convinta. La costante paura di sbagliare per non soffrire mi porta a patire le pene di una colpa che mi autoinfliggo perennemente con una scadenza quasi meccanica, spaventosa, mentale, malata, come di chi cerca sempre e quando trova scappa, tirandosi indietro, attivando un meccanismo che fa ritorcere contro di sè anche il più piccolo ed impercettibile gesto... A.

# il nulla

Nell'attesa del nulla insisto cercando il niente e niente trovo, il vuoto, un abisso dentro e fuori la gente che mi appare mossa dal filo delle sue inutili cattiverie, pronta ad approfittare di tutto pur di saziarsi di ipocrisia. A.

Addio a Salinger, una vita misteriosa tra "Il giovane Holden" e tanto silenzio

J. D. Salinger nella celebre immagine rubata al supermercato Lo scrittore è morto a Cornish, New Hampshire. Aveva 91 anni. Nel 1951 uscì il romanzo che lo ha reso un mito giovanile. A cui seguirono decenni di reclusione volontaria fonte: http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/01/28/news/morto_salinger-2110784/

Rodrigo Leão - Deep Blue

Find a way and clear my soul Driving out to get my goal God knows I cannot stand It's time to say goodbye You don't know, you should have known the pain I feel inside So, I was dreaming of you I was falling with you and broke my heart So, I was falling for you I was dreaming with you and broke my heart Find a way and clear my soul Driving out to get my goal You don't know, you should've known the pain I feel inside God knows I cannot stand It's time to say goodbye Find a way to ease my breath on and on to fill my chest I can't stay, I cannot stay cause only tears remain I can't hide, I cannot fight and play this crying game So, I was dreaming of you I was falling with you and broke my heart

Trilogia sporca dell'Avana. (Edizione completa) Pedro Juan Gutiérrez, edizioni e/o

Il protagonista, Pedro Juan, attraversa gli anni della storia recente di Cuba, gli anni Novanta, quelli della sua crisi peggiore, che si incrocia e si fonde con la personale crisi dell’autore: il suo licenziamento da giornalista, il fallimento matrimoniale, la solitudine, la caduta rovinosa nella miseria e nella marginalità. Il lettore si trova a seguire Pedro Juan nelle sue disavventure picaresche, le sue leggendarie gesta erotiche, la sua perenne caccia al rum, alla marijuana, a qualsiasi cosa permetta di sopravvivere e di provare piacere nel contesto della miseria di un paese povero. In una Cuba fatta di carne, suoni e odori, terra d'umanità precaria, è la fisicità dei corpi e il sudore degli amplessi a scandire il tempo di un romanzo in cui le maratone di sesso lasciano ben presto il posto a brucianti riflessioni sulla vita, l'arte e la condizione umana. Ne viene fuori un’epopea spietata ma anche umana di una città, L’Avana, bella, sensuale, corrotta, malata, vitale.