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Visualizzazione dei post da aprile, 2012

David Monteagudo, "Fine", Guanda, 2012

(Traduzione di Bruno Arpaia) Un gruppo di vecchi amici si ritrova dopo venticinque anni per trascorrere il fine settimana in un rifugio di montagna, onorando così una promessa di gioventù: tornare per vedere le stelle. Si tratta di uomini e donne che ormai non hanno più nulla in comune, tranne delusione e fallimenti della mezza età, e un torbido episodio del passato, di cui era stato vittima un altro enigmatico membro della compagnia, soprannominato «il Profeta». Sotto il cielo nuvoloso, tra bilanci, ripicche e rancori mai sopiti, la gita non comincia nel migliore dei modi. Ma finalmente, verso la mezzanotte, le stelle si mostrano brillanti come non mai. È proprio allora, però, che iniziano le tensioni più gravi: di colpo tutti gli apparecchi elettrici smettono di funzionare. Al mattino uno degli amici è sparito. È solo il primo di una serie di episodi misteriosi, che ognuno dei protagonisti interpreterà secondo le proprie particolari ossessioni. Man mano si ricompone

#a tasca do Jaime

Aquele dia era mesmo um daqueles dias em que não te apetece mesmo nada, não queres ver amigos, não queres falar, nem sequer respirar...mas ela tentou reagir...assim saiu, apanhou o 28, sentou-se, fones nos ouvidos e mais nada. O eléctrico, para ela, era como uma m á quina do tempo, fazia com que podesse esquecer tudo, e com que o tempo parasse.. So que chegou a altura em que a carreira do 28 acabou, assim teve que descer naquela paragem, e despertar de repente...O seu olhar era como o das crianças que vêem a luz pela primeira vez...tirou os fones e começou a ouvir uma m ú sica no ar...Pensou que o aparelho estivesse ainda ligado, mas n ã o, estava no off- n ã o pode ser- pensou.. Era uma m ú sica triste, mas alegra, ouviam-se  também  pessoas a cantar..Começou a caminhar, reparou que estava na Graça, conhecia bem aquela zona, mas naquele momento andava como um bêbado à procura da sua casa, à toa...ao mesmo tempo tinha a sua guia, a m ú sica, aquele fadinho que saia dum lugar que ainda

A Naifa- Esta Depressão Que Me Anima

a gorda do café muito antiga e perfumada passe bem minha senhora que eu não me importo nada uma rima obsessiva indecente nas suas maneiras desligado o motor do carroas criadas tornavam-se indisciplinadas vivo do que me dão nunca falto às aulas de esgrima e todos os dias agradeço a deus esta depressão que me anima o rapaz da drogaria amarelo e mal tratado convidou-me a sair encontrei-o no teatro uma prosa enferrujada inconveniente e desajeitada não encontro vestido que me sirva já não sirvo para nada

Nina Simone- Ain't Got No, I Got Life

R.E.M. - The Great Beyond

I´ve watched the stars fall silent from your eyes All the sights that I have seen I can´t believe that I believed I wished That you could see There´s a new planet in the solar system There is nothing up my sleeve I´m pushing an elephant up the stairs I´m tossing up punch lines that were never there Over my shoulder a piano falls Crashing to the ground In all this talk of time Talk is fine But I don´t want to stay around Why can´t we pantomime, just close our eyes And sleep sweet dreams Me and you with wings on our feet I´m pushing an elephant up the stairs I´m tossing up punch lines that were never there Over my shoulder a piano falls Crashing to the ground I´m breaking through I´m bending spoons I´m keeping flowers in full bloom I´m looking for answers from the great beyond I want the hummingbirds, the dancing bears Sweetest dreams of you I Look into the stars I Look into the moon I´m pushing an elephant up the stairs I´m tossing up punch lines that were never there Over my sh

Mamy, Assalti Frontali

Vieni con me stasera è primavera usciamo da qua dentro conosco un posticino dopo la piazzetta al centro proprio davanti al porto ti ci porto c'è un mio amico oste i pescherecci gli portano ogni giorno le aragoste è buio nero il mare in fondo una lampara noi su 'ste stradette un po' sbilenghe neanche una zanzara scendiamo contro vento, il vento è un festival viene dal sud dal Ciad Nigeria Mali e Senegal ci sono stato anche io lontano tanti anni fa mi sembra di sentirlo ancora odore di mango e guaranà tagliavo il cocco con il macete quando avevo sete sentivo la vita come adesso in questo marciapiede sarà 'sta musica culla come una ninnananna forse non ci credi guarda qua c'è anche una bella camera che mi piace sai correggo ho preso le mie cotte e il mare caldo poi faremo il bagno, il bagno a mezzanotte questa terra è la terra ingrata, oh mamy rimani indietro non si torna non si torna indietro, oh mamy questa terra è la terra ingrata oh mamy rim

#Doisneau

Robert Doisneau, Les bouchers mélomanes, la Villette, 1953 «Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere.» (Robert Doisneau)  http://www.robert-doisneau.com/fr/portfolio/bistrots.htm