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Visualizzazione dei post da 2014

Paolo Benvegnù - Il Mare Verticale

Come scavare a mani nude nella terra Per sentire il sangue mescolarsi con la pioggia Cauterizzare le ferite vivere per il solo senso che ha Come nuotare in un oceano congelato Per sentire il cuore che ti esplode dentro il petto Vivere per immaginare per percepire il solo senso che ha Ma io lascio che le cose passino e si sfiorino Perché non sono in grado di comprenderle Essere deboli in un mare verticale Sentire quanto i rischi possano aumentare E odiare per sentirsi vivi Per percepire il solo senso che ha E improvvisamente ritornare primitivi Essere comici e tornare primitivi E bere il sangue del nemico solo per gustarne la diversità Ma io lascio che le cose passino e si sfiorino Perché non sono in grado di comprenderle Io lascio che le cose passino e si sfiorino senza toccarsi  

David Foster Wallace, "Infinite Jest", Einaudi, 2006

(Traduzione di Edoardo Nesi) Infinite Jest è un'opera davvero spettacolare, capace di intossicarvi con la sua comicità e la sua inesauribile inventiva, ma anche di disintossicarvi con pagine di profonda e lucida tristezza. Jonathan Franzen In un futuro non troppo remoto e che somiglia in modo preoccupante al nostro presente, la merce, l'intrattenimento e la pubblicità hanno ormai occupato anche gli interstizi della vita quotidiana. Le droghe sono diffuse ovunque, come una panacea alla noia e alla disperazione. Finché sul mercato irrompe un film misterioso, Infinite Jest , cosí appassionante e ipnotico da cancellare in un istante ogni desiderio se non quello di guardarne le immagini all'infinito, fino alla morte. Nella caccia che si scatena attorno a questa che è la droga perfetta finiscono coinvolti i residenti di una casa di recupero per tossicodipendenti e gli studenti di un'Accademia del Tennis; e ancora imbroglioni, travestiti, artisti

Vikas Swarup, "I sei sospetti", Guanda

 (Traduzione di Seba Pezzani) Vicky Rai l’ha fatta franca un’altra volta. Grazie all’intervento del padre, il potente ministro dell’Interno dell’Uttar Pradesh, è stato assolto dall’accusa di aver assassinato la giovane barista Ruby Gill e ha deciso di festeggiare la buona notizia nella sua splendida villa vicino a Delhi. Ma cinque minuti dopo la mezzanotte le luci si spengono e un colpo di pistola uccide il padrone di casa. La polizia individua sei sospetti, ciascuno con un’arma, un movente e l’opportunità di sparare a Vicky Rai: un ingenuo aborigeno in cerca di una pietra sacra rubata alla sua tribù, una stella di Bollywood che non perde occasione per citare Nietzsche e Sartre, un funzionario in pensione posseduto dallo spirito del Mahatma Gandhi, un ladro di telefonini finito in un guaio più grosso di lui, un giovane texano venuto in India per trovare moglie e, infine, il padre stesso di Vicky, a cui il figlio aveva soffiato un’amante. A indagare sul caso c’è anche il giornalista A

Alain Mabanckou, "Zitto e muori", 66thand2nd

(traduzione di Federica Di Lella e Giuseppe Girimonti Greco) Approdato nella capitale francese con il falso nome di José Montfort, il venticinquenne congolese Julien Makambo viene preso sotto l’ala protettrice del connazionale Pedro, che lo introduce, tra mestieri illeciti e monolocali affollati, nella suburbia parigina. Gli affari vanno a gonfie vele finché Pedro non decide di coinvolgerlo in una missione misteriosa. E così, un venerdì 13, Julien si ritrova nel posto sbagliato al momento sbagliato: rue du Canada, XVIII arrondissement, accanto al corpo senza vita di una ragazza bionda, precipitata da uno degli appartamenti che affacciano sulla strada. Makambo fugge dal luogo dell’omicidio, ma qualcuno ha notato la figura di un giovane nero con un elegante completo verde elettrico, e per lui cominciano i guai. Zitto e muori è al contempo il diario di una fuga e un’esplorazione dell’universo clandestino che anima le notti segrete della Ville Lumière. http://www.66thand2

Nando Reis, Luz antiga

Eu só queria que você cuidasse Um pouco mais de mim Como eu cuido de você Cuidar é simplesmente olhar Prum mundo que você não vê Pra medir o amor não existe cálculo Um mais um pode não ser dois Sentir a sua liberdade Desejo que não é sonho é mera ilusão Se não sabe Se afaste de mim Mas se ainda cabe Me abrace, enfim Só ligue se tiver vontade Só venha se quiser me ver Mentir é pura vaidade De quem precisa se esconder Será que eu vejo apenas o que você não vê? Eu não entendo como você não pode perceber Que eu não sei mais, eu não sei mais Eu não sei mais, eu não sei mais Eu não sei mais o que fazer O sangue é o rio que irriga a carne A alma é a margem e o contorno É luz antiga ao fim da tarde Essa saudade sem socorro Se não sabe Se afaste de mim Mas antes que seja tarde Nos salve do fim

José Luis Correa "La traccia della sirena", Del Vecchio Editore, 2014

                                                                  Traduzione: Carlo Alberto Montalto                                         Las Palmas, nuova avventura di Ricardo Blanco, detective a Gran Canaria: il corpo smembrato di una ragazza viene rinvenuto sulla costa di La Laja. Unici indizi: un tatuaggio e una collana. Blanco si trova a dipanare un’intricata matassa di eventi legati al mondo della prostituzione e del traffico di droga, ci trascina con lui nel vorticoso brulicare di personaggi e ambienti oscuri e misteriosi. Com’è tipico del classico romanzo hard–boiled spennellato di contemporaneo humour nero, José Luis Correa ci presenta la Isla de Gran Canaria come mai l’avevamo vista prima, inquadrandone i lati bui e ravvivando il fascino del quotidiano, in un’esplosione di luci e di suoni di voci e di colori che di volta in volta evidenziano la forza di sentimenti, passioni e paure. Passo dopo passo, tratteggiando un’umanità varia e autentica, tra feste, ri

Cássia Eller - Lanterna dos Afogados

Quando tá escuro E ninguém te ouve Quando chega a noite E você pode chorar Há uma luz no túnel Dos desesperados Há um cais de porto Pra quem precisa chegar Eu tô na lanterna dos afogados Eu tô te esperando Vê se não vai demorar Uma noite longa Pra uma vida curta Mas já não me importa Basta poder te ajudar E são tantas marcas Que já fazem parte Do que eu sou agora Mas ainda sei me virar Eu tô na lanterna dos afogados Eu tô te esperando Vê se não vai demorar Uma noite longa Pra uma vida curta Mas já não me importa Basta poder te ajudar Eu tô na lanterna dos afogados Eu tô te esperando Vê se não vai demorar

Kōbō Abe, "La donna di sabbia", Guanda, 2012

(Traduttore Ricca Suga A.) In una calda giornata di agosto il professor Niki Junpei, entomologo dilettante, raggiunge un villaggio di pescatori sulla costa giapponese nella speranza di identificare un nuovo esemplare di insetto a cui dare il proprio nome. La sua vacanza, però, assume ben presto i contorni di un incubo: fatto prigioniero dagli abitanti del paese, viene trasferito nella casa di una giovane vedova, sul fondo di una profonda fossa di sabbia. Superati lo stupore e la rabbia iniziali, Junpei scopre la verità: il villaggio vive nell'angoscia di essere inghiottito dalle dune ed è proprio per fermare la minaccia che vengono scavate quelle fosse immense. Junpei non deve fare altro che sostituire il marito della donna, morto da poco. Tra i due si sviluppa un rapporto carico di silenzi, segreti, inganni e, presto, di un disperato, violento erotismo. Kòbò Abe descrive un'allucinata lotta per la riconquista della libertà, perché la sabbia, a differenza dell

Caetano Veloso, "Fora da ordem"

Vapor barato Um mero serviçal Do narcotráfico Foi encontrado na ruína De uma escola em construção... Aqui tudo parece Que era ainda construção E já é ruína Tudo é menino, menina No olho da rua O asfalto, a ponte, o viaduto Ganindo prá lua Nada continua... E o cano da pistola Que as crianças mordem Reflete todas as cores Da paisagem da cidade Que é muito mais bonita E muito mais intensa Do que no cartão postal... Alguma coisa Está fora da ordem Fora da nova ordem Mundial... Escuras coxas duras Tuas duas de acrobata mulata Tua batata da perna moderna A trupe intrépida em que fluis... Te encontro em Sampa De onde mal se vê Quem sobe ou desce a rampa Alguma coisa em nossa transa É quase luz forte demais Parece pôr tudo à prova Parece fogo, parece Parece paz, parece paz... Pletora de alegria Um show de Jorge Benjor Dentro de nós É muito, é grande É total... Alguma coisa Está fora da ordem Fora da nova ordem M

Murakami Haruki, "L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio", 2014, Einaudi

(Traduzione di Antonietta Pastore) Quando vieni tradito dagli unici amici che hai, quando all'improvviso le persone piú care ti voltano le spalle senza una spiegazione, nel tuo cuore si spalanca un abisso dentro il quale è facile precipitare. Tazaki Tsukuru ha convissuto con il dolore di quell'abbandono per troppo tempo. Dopo sedici anni capisce che non può nascondersi per sempre: deve rintracciare gli amici della giovinezza e scoprire il motivo di quel gesto. Ma piú di tutto deve scoprire chi è veramente Tazaki Tsukuru. Il nuovo romanzo di Murakami Haruki è una meditazione sulla natura della felicità, sull'amicizia e il desiderio. Sul prendere coscienza di una cosa: che iniziamo a vivere davvero soltanto quando iniziamo a morire un po'. A Nagoya abitano cinque ragazzi, tre maschi e due femmine, che tra i sedici e i vent'anni vivono la piú perfetta e pura delle amicizie. Almeno fino al secondo anno di università, quando uno di loro, Tazaki Tsukuru, riceve un

#Frida... io c'ero!

Dal 20 Marzo 2014 al 31 Agosto 2014 Roma Luogo: Scuderie del Quirinale Curatori: Helga Prignitz-Poda Costo del biglietto: intero € 12, ridotto € 9.50, studenti € 4 Telefono per informazioni: +39 06 39967500 E-Mail info: info@scuderiequirinale.it Sito ufficiale: http://www.scuderiequirinale.it/ Comunicato Stampa: Alle Scuderie del Quirinale una grande mostra sull'artista messicana Frida Kahlo (1907-1954), simbolo dell'avanguardia artistica e dell'esuberanza della cultura messicana del Novecento.   Clicca qui per le foto della mostra Non vi è dubbio che il mito formatosi attorno alla figura e all'opera di Frida Kahlo (1907-1954) abbia ormai assunto una dimensione globale; icona indiscussa della cultura messicana novecentesca , venerata anticipatrice del movimento femminista, marchio di culto del merchandising universale, seducente soggetto del cin

La Pop Art di Andy Warhol a Palazzo Cipolla

(Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, 1982. Collezione Brant Foundation) La collezione delle 150 opere più importanti di Andy Warhol, provenienti dalla Brant Foundation dell'amico Peter Brant, tra tele, fotografie e sculture. Dalle prime illustrazioni dell'artista statunitense, alla meno conosciuta serie di Polaroid, per la prima volta in Europa, ai classici ritratti di Mao, Marylin e Liz Taylor che lo hanno reso la principale  figura della Pop Art  e tra gli artisti più influenti del XX secolo. ( http://www.arte.it/foto/la-pop-art-di-andy-warhol-a-palazzo-cipolla-134/14)

Romain Puértolas, "L'incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea", Einaudi, 2014

(Traduzione di Margherita Botto) «Il racconto esilarante di una serie di naufragi anomali. Questo fachiro dai tratti inconsapevolmente napoletani è uno dei figli di puttana piú simpatici che vi capiterà di conoscere».   Diego De Silva Ajatashatru Lavash Patel, un indiano di professione fachiro che vive di espedienti e trucchi da quattro soldi, si sveglia un mattino e decide che è giunto il momento di comprare un nuovo letto di chiodi. Apre il giornale e trova una promozione davvero vantaggiosa: un letto di chiodi (ben 15 000 per l'esattezza) in offerta a 99,99 euro. Un prezzo incredibilmente conveniente, specie se si ha l'intenzione di pagarlo con una banconota falsa. Il mobile è firmato Ikea e si trova soltanto nei punti vendita di Parigi. Ajatashatru si agghinda per l'occasione indossando uno sgargiante abito di seta lucida (con cravatta), mette il suo turbante migliore e parte con destinazione Parigi - Charles de Gaulle. All'aeroporto sale su un taxi guidato

#AldaMerini

"Ci sono pittori che scrivono con le rime e disegnano foreste entro cui vanno a vivere con i loro amori. Si contentano di un solo pensiero, lo vestono di rubini e credono che sia un re. I poeti non credono alle date, credono che la loro storia cominci dalla presenza." Alda Merini

A mano a mano- #Rino Gaetano

A mano a mano ti accorgi che il vento Ti soffia sul viso e ti ruba un sorriso La bella stagione che sta per finire Ti soffia sul cuore e ti ruba l'amore A mano a mano si scioglie nel pianto Quel dolce ricordo sbiadito dal tempo Di quando vivevi con me in una stanza Non c'erano soldi ma tanta speranza E a mano a mano mi perdi e ti perdo E quello che è stato ti sembra più assurdo Di quando la notte eri sempre più vera E non come adesso nei sabato sera.... Ma...dammi la mano e torna vicino Può nascere un fiore nel nostro giardino Che neanche l'inverno potrà mai gelare Può crescere un fiore da questo mio amore per te E a mano a mano vedrai che nel tempo Lì sopra il suo viso lo stesso sorriso Che il vento crudele ti aveva rubato Che torna fedele L'amore è tornato da te.... Ma...dammi la mano e torna vicino Può nascere un fiore nel nostro giardino Che neanche l'inverno potrà mai gelare Può crescere un fiore da questo mio amore per te

Murakami Haruki, Wada Makoto "Ritratti in Jazz", Einaudi, 2013

(Illustrazioni di Wada Makoto Traduzione di Antonietta Pastore) Murakami Haruki ha scritto un atlante sentimentale del jazz. Lo ha fatto nell'unica maniera possibile: scegliendo dalla sua collezione di dischi (rigorosamente in vinile) i musicisti indimenticabili, i brani piú preziosi, le performance storiche, e raccontandoceli con la stessa contagiosa passione di un amico con cui dividere un bicchiere in un jazz club. A completare questo cocktail, perfetto anche per chi non conosce il mondo del jazz, ci sono la straordinaria capacità affabulatoria e la sottile malinconia dell'autore di 1Q84 , accompagnate dai ritratti dei musicisti dipinti dall'artista Wada Makoto. Buon ascolto.  Murakami Haruki ha gestito un jazz club per molti anni prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura: ecco, leggendo Ritratti in jazz si ha l'impressione di essersi appena seduti a uno dei tavoli del local

#l'abbandono

 Le case in cui ho vissuto erano cieli chiusi dentro ad una scatola ed ho lasciato tracce tanto chiare che qualcuno male interpreta l'educazione non prevede che si possa andare via bene senza stare un poco male .......per l'alba che c'e' in me in fondo anche un pianeta non e' altro che una scatola un po' sferica le cose che non ho portato via erano quelle che non hai voluto quelle che ho scartato prima di andar via...... sono un infinitesimo di te di me e di te solo una parte infinitesima sono un infinitesimo di te di me e di te solo una parte infinitesima  

"Il ladro di gomme", Douglas Coupland, ISBN edizioni, 2013

Roger Thorpe ha 43 anni, un divorzio doloroso alle spalle, qualche problema con l’alcol e un lavoro come commesso da Staples, un megastore specializzato in prodotti per l’ufficio. La sua collega Bethany – 24 anni, pelle diafana, rossetto nero e una sfilza di scheletri nell’armadio di famiglia – ha davanti a sé una prospettiva avvilente: anni a sistemare penne Bic, cartucce di toner e blocchetti di Post-it nei corridoi asettici del negozio. Ma un giorno Bethany trova per caso i diari privati di Roger, scritti in parte dal punto di vista di lei. Superato il turbamento iniziale, decide di rispondergli con una lettera, dando il via a un carteggio segreto, bizzarro e sempre più intimo, che si dipana parallelo alle vicende dei protagonisti dello Stagno del guanto , il romanzo borghese a tinte surreali che Roger sta scrivendo e che spera un giorno di riuscire a pubblicare. Con una prosa nitida e visionaria, Coupland crea un miracoloso congegno narrativo in cui tutti gli ingra

Emma Dante, "Via Castellana Bandiera", Rizzoli, 2008

Più che una strada, via Castellana Bandiera è un budello a doppio senso in cui, se due auto si incrociano, una deve per forza cedere il passo. È una domenica d’estate e lo scirocco soffia senza pietà su Palermo quando due donne si trovano l’una di fronte all’altra, al volante delle rispettive auto. Ma né Samira, vecchia albanese che abita in quella via, né Rosa, milanese d’adozione con origini palermitane finita lì per errore, accettano di arretrare. Samira è la suocera dell’uomo che le siede accanto, Saro Calafiore, capostipite di una vociante famiglia costruita su un miscuglio di odio reciproco, opportunismo e costrizione. Rosa invece ha tagliato presto il cordone ombelicale, lasciando la Sicilia e un padre che non ne voleva sapere di una figlia lesbica. Attorno a Samira e Rosa si muovono una pletora di personaggi indisciplinati, grotteschi, restii a lasciare la scena alle due donne. Mentre l’asfalto brucia e l’aria si fa incandescente, gli uomini della famiglia Cala

#faber

Di respirare la stessa aria di un secondino non mi va perciò ho deciso di rinunciare alla mia ora di libertà se c'è qualcosa da spartire tra un prigioniero e il suo piantone che non sia l'aria di quel cortile voglio soltanto che sia prigione che non sia l'aria di quel cortile voglio soltanto che sia prigione. È cominciata un'ora prima e un'ora dopo era già finita ho visto gente venire sola e poi insieme verso l'uscita non mi aspettavo un vostro errore uomini e donne di tribunale se fossi stato al vostro posto... ma al vostro posto non ci so stare se fossi stato al vostro posto... ma al vostro posto non ci sono stare. Fuori dell'aula sulla strada ma in mezzo al fuori anche fuori di là ho chiesto al meglio della mia faccia una polemica di dignità tante le grinte, le ghigne, i musi, vagli a spiegare che è primavera e poi lo sanno ma preferiscono vederla togliere a chi va in galera e poi lo scanno ma preferiscono vederla toglier

#chega

Vai minha tristeza E diz a ela que sem ela não pode ser Diz-lhe numa prece Que ela regresse Porque eu não posso mais sofrer Chega de saudade A realidade é que sem ela Não há paz não há beleza É só tristeza e a melancolia Que não sai de mim Não sai de mim Não sai Mas se ela voltar Se ela voltar que coisa linda Que coisa louca Pois há menos peixinhos a nadar no mar Do que os beijinhos Que eu darei na sua boca Dentro dos meus braços, os abraços Hão de ser milhões de abraços Apertado assim, colado assim, calado assim Abraços e beijinhos e carinhos sem ter fim Que é pra acabar com esse negócio De você viver sem mim Não quero mais esse negócio De você longe de mim Vamos deixar esse negócio De você viver sem mim