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"L'amante palestinese" Sélim Nassib. Edizioni e/o


(Traduzione: Gaia Panfili)
Una storia di desiderio e passione carnale nella Palestina a cavallo tra la fine degli anni Venti e il 1948, anno della proclamazione dello stato di Israele. Tanto dura la turbolenta relazione tra Golda Meir, la pasionaria del sionismo, e Albert Pharaon, banchiere palestinese appartenente a una delle famiglie più in vista del paese. Fra loro irrompe violenta la febbre dei corpi, la frenesia dei gesti, la voglia di ritrovarsi. Incontri fugaci, appuntamenti rubati, attimi di piacere clandestino che si vorrebbero sempre più liberi e spensierati. E invece, su tutto, il peso delle circostanze, dell’ambiente, della Storia. Vent’anni cruciali nella vita dei due protagonisti e nelle vicende del paese, che Golda e Albert affronteranno in maniera sempre diversa e alla fine inconciliabile. Sullo sfondo la Palestina sotto mandato britannico, terra di grandi strategie economiche, astuzie politiche, inevitabili cambiamenti e immobilismi forzati, teatro di arrivi in massa di immigrati e sgomberi altrettanto copiosi di popolazioni locali, fanatismi, violenze, rappresaglie da ambo le parti, confusione e inettitudine politica. Una storia d’amore “quasi impossibile”, come la definisce l’autore stesso, dolente e tragica quanto le vicissitudini in Palestina, di cui Nassib offre una panoramica dettagliata che, parallelamente allo scandaglio di una passione, è anche strumento di conoscenza del passato e possibilità di comprensione del nostro presente.

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