In breve
Tony
Pagoda è un cantante melodico con tanto passato alle spalle. La sua è
stata la scena di un’Italia florida e sgangheratamente felice. Ha avuto
il talento, i soldi, le donne. È stato tutto molto facile e tutto
all’insegna del successo. Ma quando la vita comincia a complicarsi…
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Il libro
"Perché questo è il gioco. Bisogna comprendere gli altri anche nel
momento in cui ti stanno uccidendo. Senza mai sottovalutare la forza
sbilenca dell’ironia."
Tony Pagoda è un cantante melodico con tanto passato alle spalle. La sua
è stata la scena di un’Italia florida e sgangheratamente felice, fra
Napoli, Capri, e il mondo. È stato tutto molto facile e tutto
all’insegna del successo. Ha avuto il talento, i soldi, le donne. E
inoltre ha incontrato personaggi straordinari e miserabili, maestri e
compagni di strada. Da tutti ha saputo imparare e ora è come se una
sfrenata, esuberante saggezza si sprigionasse da lui senza fatica. Ne ha
per tutti e, come un Falstaff contemporaneo, svela con comica ebbrezza
di cosa è fatta la sostanza degli uomini, di quelli che vincono e di
quelli che perdono. Quando la vita comincia a complicarsi, quando la
scena muta, Tony Pagoda sa che è venuto il tempo di cambiare. Una
sterzata netta. Andarsene. Sparire. Cercare il silenzio. Fa una breve
tournée in Brasile e decide di restarci, prima a Rio, poi a Manaus,
coronato da una nuova libertà e ossessionato dagli scarafaggi. Ma per
Tony Pagoda, picaro senza confini, non è finita. Dopo diciotto anni di
umido esilio amazzonico qualcuno è pronto a firmare un assegno
stratosferico perché torni in Italia. C’è ancora una vita che lo
aspetta.
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«Un angelo non c’è sempre. Se no, non è un angelo. La sua prerogativa è che qualche volta arriva e qualche volta ti abbandona. Ecco l’essenza, la traccia dell’angelo». «Un angelo non c’è sempre. Se no, non è un angelo. La sua prerogativa è che qualche volta arriva e qualche volta ti abbandona. Ecco l’essenza, la traccia dell’angelo». Un Natale degli anni Cinquanta. Tutta la famiglia è riunita intorno all’albero, che porta sulla cima un puntale con l’effige di un angelo che il piccolo Morfeo fissa incantato; ora il bambino si allontana, si rannicchia presso una finestra, quando una persiana si stacca piombandogli sul capo. Il
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